“Questo non è il momento di fare polemiche o di sollevare inutili campanilismi facendo la conta di quanti ragazzi del posto abbiano scelto di restare a studiare nella propria città. Un unico dato è certo e su questo occorre lavorare sin da subito: Taranto da poche ore è entrata nella gloriosa storia universitaria della Puglia e del Sud con l’avvio del primo corso di laurea in Medicina e Chirurgia. E da medico, costretto anni fa a emigrare nel centro Italia per inseguire il mio sogno professionale, sono orgoglioso della mia terra e di tutti i ragazzi che hanno scelto di studiare nella mia città. Non mi interessano le loro carte di identità, non mi interessa sapere quanti siano gli iscritti ionici, leccesi, lucani o calabresi. Mi interessa che adesso si parli veramente dello sviluppo di Taranto. Collocare l’università in un quartiere martoriato come il Paolo VI significa scommettere sul futuro, significa voler realmente avviare quel riscatto che la città e l’intera provincia meritano. Certo, come tutte le partenze molti aspetti vanno ancora rodati e sistemati, per questo lancio un appello: un tavolo di lavoro tra Comune, Università, Asl e Regione per superare le iniziali carenze logistiche, infrastrutturali e legate ai trasporti. Ma per favore, basta con questi sterili dibattiti che hanno solo l’obiettivo di scoraggiare il cambiamento. Io sto con Taranto e con tutti quei ragazzi che hanno deciso di investire il loro futuro nella mia terra. Ora tocca a noi tutti non deluderli”.
Lo dichiara il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco.