Nei giorni scorsi è circolata la notizia, supportata da atti, della richiesta di ampliare un impianto già esistente situato nella zona industriale di Pulsano, con una serie di attività tra le quali: deposito per rifiuti contenenti amianto, un’area da destinare alla messa in riserva di batterie alcaline, al piombo e al nichel-cadmio e di rifiuti RAEE pericolosi, un’area di Deposito Preliminare di imballaggi pericolosi, pitture e vernici, tubi fluorescenti, filtri dell’olio; un’area di Deposito Preliminare in cisternette (D15) per acidi, fanghi di lavorazione e concentrati acquosi pericolosi, il potenziamento di attività di recupero (R4) dei cavi non pericolosi. L’inserimento di tali nuove attività in questo impianto preoccupa i cittadini e spinge noi di Articolo Uno ad approfondire e vigilare sulla questione con grande attenzione.In particolar modo, è da rilevare che tale impianto, che tratta quindi rifiuti speciali pericolosi e non, si trova davvero a pochi passi dalle prime case e dal centro abitato di Pulsano: una distanza di circa 300 metri, che pone seri dubbi sulla tutela della salute dei cittadini di Pulsano.Dagli atti che ho potuto osservare, l’Arpa Puglia solleva alcune criticità che spaziano dai metodi di convogliamento delle polveri alle preoccupazioni dovute all’incremento del traffico veicolare che si verrebbe a creare, poiché si stima una affluenza di circa 8000 mezzi pesanti all’anno.Ieri risulta esserci stato in Provincia, a Taranto, un incontro tra le amministrazioni coinvolte per discutere di tale impianto.Chiedo pubblicamente al Sindaco in qualità di consigliere comunale di Articolo Uno Pulsano quale posizione l’Amministrazione comunale ha espresso a riguardo, se ha fatto osservazioni in merito alla natura dei rifiuti e alla collocazione dell’impianto stesso e come intende gestire questa vicenda che preoccupa non poco i pulsanesi.
Paola Attrotto Capogruppo Articolo Uno Comune di Pulsano