Niente da fare, la grande industria non ce la fa propria a collaborare. E la cosa lascia attoniti, perché riuscire a mandare all’aria tutto il carico di fiducia riposto a inizio consiliatura, davvero, non era semplice. Nei primissimi incontri, infatti, furono chiesti segnali tangibili di cambiamento formali e sostanziali, apertura alla città, condivisione, coordinamento. Nulla. Anzi, negli ambienti più svariati la percezione è parecchio peggiore rispetto ai precedenti proprietari.
Questa volta siamo a commentare l’assenza ingiustificata della scorsa settimana del colosso dell’acciaio in Regione Puglia per discutere la questione dell’indotto.
Un’altra occasione persa da Arcelor Mittal per provare a invertire quella percezione negativa che si consolida ogni giorno di più nella città che ospita la fabbrica.
Eppure era auspicato da tutti che il tavolo regionale potesse ricomporre la vertenza dell’appalto Am.
Siamo Istituzioni e il senso di responsabilità e la ragione ci impongono di continuare a cercare il dialogo. La fiducia tentenna, inutile nasconderlo, e segnali confortanti non ne arrivano da nessuna delle grandi presenze industriali, Eni compresa. Per tutte queste ragioni, quello che vogliamo fare è continuare ad accelerare sulla transizione ecologica in Ecosistema Taranto supportata già da alcune delibere della giunta; una transizione che é assolutamente incompatibile con presenze così ingombranti, poco collaborative e mute.
Ribadiamo ove mai ve ne fosse ancora bisogno che siamo in maniera convinta accanto ai lavoratori ed alle imprese. Il giochetto di imporre appalti a ribasso in cui sono penalizzati i lavoratori e le imprese locali vedrà sempre la nostra ferma condanna perché ci impoverisce due volte limitando il ritorno che portano i redditi di impresa e salari.
Il Vicesindaco
Paolo Castronovi