“Sono preoccupato per gli agricoltori i cui terreni confinano con il fiume TARA. Sta per ricominciare la stagione delle piogge (anche se i cambiamenti climatici ci stanno abituando a nubifragi estivi sempre più frequenti) e il rischio di allagamenti è di nuovo concreto, perché a valle, ma anche a monte, il decorso normale delle acque viene bloccato da detriti misti, rifiuti, fanghi e vegetazione nata spontaneamente.
“La vicenda è tanto datata, quanto irrisolta. I proprietari terrieri ad ogni allagamento si rivolgono al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche contro la Regione Puglia, il Consorzio ASI, il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara e l’impresa appaltatrice dei lavori. E ogni volta hanno ragione e, quindi, ottengono risarcimenti. Ma dei lavori, che risolverebbero il problema definitivamente, nessuna traccia.
“E’vero, la Regione ha invitato il Consorzio di Bonifica a provvedere alla redazione di un progetto, ma una volta presentato è rimasto lettera morta perché troppo costoso. Ma la Regione non spende di più ogni volta che deve difendersi in Tribunale? Dove, per altro, viene puntualmente condannata a risarcire? E non sarebbe meglio risolvere una volta per tutte il problema?
“Per questo ho presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Michele Emiliano, in qualità di assessore regionale all’Agricoltura, per sapere cosa intende fare: vuole reperire i fondi necessari al finanziamento dei lavori di demolizione dello sbarramento del fiume o vuole che i proprietari dei terreni facciano nuovi ricorsi contro la Regione?”