La notizia del nuovo centro di ricerca di ArcelorMittal sarebbe di per sé un fatto positivo. Era per altro una delle questioni che già avevano qualificato gli accordi iniziali con il Governo. Se non fosse che, anche in questo caso, l’azienda non sembra voler seguire i suggerimenti della comunità ionica e dell’Amministrazione comunale, che pure si era resa formalmente disponibile ad ogni forma di supporto all’iniziativa. Noi siamo tra i tanti che ritengono che avrebbe funzionato da vero volano per tante attività cittadine e per la vita delle nostre istituzioni accademiche, e avrebbe persino finito per risultare un buon viatico alla normalizzazione dei rapporti con i cittadini, specie i più giovani, se questo centro avesse visto la luce nel centro urbanizzato di Taranto, non tra le mure dello stabilimento siderurgico, sempre al chiuso da ogni monitoraggio e interazione con la città. Peccato davvero, ennesima occasione sprecata. Non sappiamo più come commentare certe scelte.
Come non sappiamo più in quante lingue e con quanta intensità dobbiamo chiedere ad ArcelorMittal il rispetto dei lavoratori tarantini, quelli diretti come quelli dell’indotto. Il 4 ottobre sarebbe stato previsto un appuntamento ufficiale per l’avvicendamento degli appalti di quell’indotto, ma apprendiamo da fonti della Regione Puglia di una clamorosa diserzione dell’azienda. Noi chiediamo nuovamente che si faccia di tutto per garantire la continuità lavorativa alle decine e decine di addetti interessati, che già hanno tribolato non poco e lottano contro l’erosione dei loro salari. Su questo argomento, se ancora inascoltati, valuteremo insieme alle sigle sindacali e gli altri enti locali come tutelare al meglio il nostro territorio.
Il Sindaco
Rinaldo Melucci