La crisi delle aziende dell’indotto dell’ex ILVA di Taranto, attualmente ArcelorMittal, è stato il tema delle audizioni in IV Commissione presieduta dal vicepresidente Domenico Damascelli, su richiesta del consigliere Gianni Liviano.
L’esigenza emersa dal dibattito articolato, è quella trasversale di una ricaduta positiva sul territorio, “pur consapevoli – ha spiegato Liviano – della necessità per l’azienda di realizzare utili, chiediamo di coniugare le esigenze del territorio con quelle della grande impresa, costruendo ponti di relazionali”.
L’assessore Cosimo Borraccino invece, ha espresso ai rappresentanti della AecelorMittal tutte le sue perplessità sui comportamenti dell’azienda che, secondo l’esponente del Governo regionale, non può non tenere conto in via prioritaria delle esigenze del territorio e “la Regione metterà in campo tutto quello che è nelle sue possibilità per difendere gli interessi dei tarantini e del sistema delle imprese locali”.
Anche il consigliere Renato Perrini ha mostrato molte perplessità circa i comportamenti dell’azienda ed il timore che il territorio possa essere “massacrato dalle politiche aziendalistiche della ArcelorMittal”.
A parlare per l’azienda Samuele Pasi, manager della ArcelorMittal e responsabile delle relazioni istituzionali. Sono stati illustrati tutti gli impegni assunti e rispettati: piano ambientale per 1.15 miliardi di euro secondo cronoprogramma; piano occupazionale rivolto a ciascun individuo; formazione e sicurezza sul lavoro come priorità; manutenzione e investimenti per 1.2 miliardi di euro; ricerca e sviluppo e il lancio di un nuovo centro a Tranto: parità di trattamento commerciale per l’indotto: trasparenza e dialogo con le comunità locali.
ArcelorMittal, ha spiegato Pasi, si è impegnata a confrontarsi e applicare i migliori standard commerciali con un corretto adempimento degli obblighi nei confronti dei fornitori locali e pieno e tempestivo pagamento di ogni importo dovuto.
Nel primo mese di attività a novembre del 2018 ArcelorMittal si è impegnata pagare i debiti ceduti dall’indotto e a coinvolgere l’indotto stesso nello sviluppo delle sinergie relative a iniziative di economia circolare, tenendo conto delle relative competenze e capacità in conformità alle condizioni di mercato.
Emmanuel Rodriguez ha sottolineato che ArcelorMittal ha sempre incluso nei processi di gara per acquisti i fornitori locali ed ha confermato l’interesse a consentire a questi ultimi l’accesso alle opportunità con tutto il gruppo ArceloMittal. Sono stati assegnati nuovi contratti a fornitori locali nell’anno in corso per più di 200 milioni di euro.
L’azienda, hanno spiegato i manager presenti, ha garantito la continuità contrattuale per i lavoratori a tempo indeterminato; i lavoratori a tempo determinato, invece hanno ottenuto da parte dell’indotto di far parte di una lista prioritaria.
L’azienda si è impegnata per il futuro ad avere una lista aperta dei fornitori e subfornitori per i contratti che riguardano gli investimenti industriali al fine di facilitare l’avvicinamento all’indotto locale.
Hanno partecipato alle audizioni Il presidente di Confindustria di Taranto cha ha parlato dell’esistenza di una serrata interlocuzione con l’azienda.
Il presidente ed il segretario generale di Casartigiani di Taranto hanno lamentato la mancanza di rispetto nei confronti delle piccole aziende locali, “molte delle quali stanno morendo”.
Il presidente di Confapi Taranto ha parlato di poca comunicazione fra Mittal e le aziende di Taranto.
Il segretario Confartigianato ha chiesto di mettere alla prova le aziende locali perché molte difficoltà possono essere superate con il dialogo.
Il presidente della Camera commercio di Taranto ha parlato di forte impatto sul territorio della ArcelorMittal.