Il sindaco di Montemesola Vito Antonio Punzi, qualche giorno fa ha diramato un comunicato stampa a tutte le testate locali, compresa la nostra, per annunciare la finale del concorso canoro Montedoro Voice che si terrà questa sera, in piazza IV novembre, in occasione dei solenni festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo.
Nel comunicato di Punzi c’era scritto “San Michele Arcangelo compatrono di Montemesola”.
Seppure le feste siano a una settimana di distanza l’una dall’altra, la Santa Patrona di Montemesola è la Beata Vergine del Santissimo Rosario.
Sicuramente – e di questo ne siamo certi – né la Madonna, né San Michele, si saranno sentiti offesi per questa “svista” del Sindaco.
Qualche giorno fa, subito dopo la pubblicazione di questo comunicato stampa inviato dal sindaco, ho ricevuto una telefonata da qualcuno incaricato, che mi chiedeva di rettificare quanto pubblicato, poiché, come ha detto testualmente: “San Michele non è niente. La Patrona è la Madonna”.
Un po’ perplessa per quanto avevo appena sentito, sono andata a rileggere il comunicato. Nelle ultime righe, il sindaco ha affermato di aver proposto alla confraternita del SS. Rosario di ospitare la serata finale del concorso canoro, in occasione della festa della Madonna. Sempre nel comunicato si legge che la Confraternita avrebbe declinato l’invito, poiché il concorso non rientrerebbe nei canoni religiosi della loro festa!
Ah però! I canoni religiosi contemplano anche il principio secondo il quale “San Michele non è niente?”.
E ancora, la svista del sindaco sul “compatrono”, è diventata argomento di discussione.
Ieri sera, una signora, ignara di avermi alle sue spalle, conversava con altri dicendo a gran voce che la “giornalista ha sbagliato, perché San Michele non è il compatrono”.
Sicuramente, se consideriamo i fatti da un punto di vista strettamente “tecnico”, l’informazione è sbagliata. La Santa Patrona è la Madonna del Rosario e non San Michele. E va bene.
Se però, esaminiamo la vicenda da un altro punto di vista, la tristezza che suscita è davvero enorme.
Si vogliono rispettare i canoni religiosi e poi si contrappongono i Santi, in una sorta di stupida quanto assurda competizione che nel 2019 dovrebbe essere già stata superata da tempo. Invece no, si continua ad alimentarla, secondo il principio che la mia festa è più bella della tua.
Io non so a quanti giornalisti della provincia sia stato detto che “San Michele non è niente”. Spero davvero a pochi, onde rendere davvero nulla la credibilità di questi sbandierati canoni religiosi dietro ai quali si nascondono diatribe e attriti dettati dal vero e unico grande male di questo paese: l’invidia.
La festa, le feste, non sono della Confraternita di riferimento, non sono degli organizzatori, non sono dei priori o di chi deve giustificare la propria esistenza in vita. Le feste sono del paese, dei Montemesolini, dei fedeli. Sono un momento di gioia, svago, e tradizione religiosa. Un buon cristiano festeggia i suoi Santi, non quelli della sua confraternita. “San Michele non è niente” è una frase ignorante detta ignorantemente da chi appunto, ignora, che la feste sono belle non per chi le organizza o come le organizza, ma perché rievocano nella mente e nel cuore di ogni Montemesolino quel forte senso di appartenenza alla nostra terra, prima ancora che alla confraternita.
Forse questo, però, è davvero difficile da capire per chi punta più sull’apparire e non sull’essere… Magari più umile. Perché l’umiltà è uno dei primi e più importanti valori cristiani.
Ancora complimenti al comitato feste della Confraternita di San Michele Arcangelo che ha saputo coniugare i canoni religiosi con quelli della condivisione sociale dando spazio a tutti, rendendoci tutti protagonisti di questa festa, rendendo viva la devozione prima, e l’orgoglio Montemesolino poi.
San Michele Arcangelo non è il compatrono. Questa è l’informazione corretta. Ma dire “non è niente”, spiace ma non lo faccio passare nel silenzio. È la nostra storia, è la nostra tradizione. È il nostro San Michele.
Sono sicura che la nostra bellissima Madonna del Rosario capirà senza chiedere la rettifica.