“Dall’ascolto degli utenti – le parole dell’assessore al patrimonio e alle politiche abitative Francesca Viggiano – è emersa la necessità di dare una immediata risposta a tutti quegli assegnatari la cui situazione familiare si è modificata nel corso del tempo, successivamente all’assegnazione.
Basti pensare alle situazioni di sovra e sotto affollamento ed alla sopravvenuta disabilità dei componenti.
Per tale ragione con il Sindaco Melucci abbiamo inteso avviare il “Programma della mobilità dell’utenza” al fine di eliminare le condizioni di sottoutilizzazione o sovraffollamento degli alloggi pubblici e di disagio abitativo di carattere sociale, attivando forme di partecipazione e di informazione dell’utenza per garantire la diffusione nei confronti degli assegnatari, da attivare attraverso il cambio degli alloggi assegnati, sulla base di elementi oggettivi.
La possibilità di cambiare l’alloggio varrà sia per gli assegnatari di alloggi comunali sia per gli alloggi ERP non comunali, ovverosia alloggi di proprietà di Arca Jonica”.
“Si tratta di una misura ad alto profilo sociale – fa sapere il Sindaco Melucci – e Taranto è tra le prime città a dotarsi di uno strumento fondamentale per soddisfare le esigenze dei cittadini”.
“Nelle more della formazione della graduatoria – continua l’assessore Viggiano – abbiamo convenuto di avviare un piano di informazione degli assegnatari degli alloggi comunali, per consentire a chi ne faccia richiesta, di poter procedere con il cambio di alloggio, in maniera più immediata”.
Le domande degli assegnatari richiedenti il cambio di alloggio dovranno essere indirizzate al Comune e dovranno contenere le motivazioni della richiesta e i dati anagrafici e reddituali del nucleo familiare, da valutare a cura degli uffici, secondo il seguente ordine di priorità:
situazione di sovra-sotto affollamento rispetto allo standard abitativo secondo il livello derivante dal grado di scostamento esistente in eccedenza o in difetto;
esigenza di avvicinamento al luogo di lavoro o di cura e assistenza, qualora trattasi di anziani o disabili;
inidoneità oggettiva dell’alloggio occupato a garantire normali condizioni di vita e di salute per la presenza nel nucleo familiare di componenti anziani o disabili;
Saranno consentiti gli scambi consensuali tra gli assegnatari immediati, su proposta degli stessi, del Comune o dell’ente gestore.