Alla manifestazione del 27 settembre a Taranto, in occasione dello sciopero mondiale per il clima, ha partecipato anche il Comitato per il Parco della Terra delle Gravine, il Parco situato per gran parte nella provincia di Taranto e istituito con legge regionale nell’ormai lontano 2005, ma rimasto da troppo tempo sulla carta per l’inerzia della Provincia e della Regione. Questo, tra l’altro, è stato denunciato al microfono durante gli interventi finali della manifestazione. E questa è la ragione per cui, ancora nei giorni scorsi il Coordinamento ha sollecitato un incontro urgente con il Presidente della Giunta regionale Emiliano e l’Assessore alla programmazione territoriale Pisicchio.
Il tema posto con forza all’ordine del giorno dal Movimento è quello di cambiare modello di sviluppo e non il clima, trovando forme alternative che possano far coesistere uomo e natura.
A livello locale esiste l’opportunità di sperimentare un’alternativa al dissennato utilizzo del territorio dei decenni scorsi, facendo leva su quello che può essere il nostro “petrolio verde”: la Terra delle Gravine, con un inestimabile patrimonio di bellezze naturalistiche, storiche, archeologiche e paesaggistiche. Un Unicum che trova termini di paragone soltanto in alcune regioni della Cappadocia.
Se la drammatica situazione climatica mondiale impone l’urgente adozione di un modello di sviluppo sostenibile, i Parchi ne offrono una immediata prima possibilità, essendo per definizione luoghi in cui si sperimenta uno sviluppo sostenibile!
Il Parco delle Gravine, se fosse dotato degli opportuni strumenti di gestione potrebbe essere uno dei perni su cui ripensare il futuro di Taranto e della sua provincia. Ecco perché il Coordinamento provinciale per il parco sta denunciando con determinazione la fase di stallo in cui versa, chiedendo al movimento Friday for Future di far propria questa causa, cominciando a portarla nelle scuole e invitando studenti e docenti a visitare e conoscere i luoghi del parco.