Sono state presentate questa mattina, a Palazzo di Città, le prime attività realizzate nell’ambito del progetto “Comunità amica della demenza” avviato nel Municipio II dall’associazione Alzheimer Bari con l’obiettivo di offrire sostegno e sollievo ai pazienti e ai loro familiari.
Il progetto, per il quale è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con il Municipio, intende ridurre il più possibile gli ostacoli che i pazienti affetti da Alzheimer incontrano nel muoversi in città e accedere a tutta una serie di servizi e per questo prevede attività di informazione e formazione sull’Alzheimer rivolte a quanti svolgono attività di interesse pubblico o che per lavoro possono entrare in contatto con i malati o i loro familiari, in un momento di difficoltà.
Ad illustrare le attività realizzate con il supporto degli ordini professionali coinvolti – medici, farmacisti e psicologi di Bari – la vicepresidente dell’associazione Alzheimer Italia Katia Pinto e il presidente dell’associazione Alzheimer Bari Pietro Schino. All’incontro hanno preso parte l’assessora al Welfare Francesca Bottalico e il presidente della commissione Welfare del Municipio II Nicola Damiani.
“Oggi – ha dichiarato l’assessora Bottalico – presentiamo, insieme all’associazione Alzheimer Bari, i primi risultati di un progetto ormai avviato da tempo in diverse città, che a Bari parte dall’elaborazione di un modello, tarato su uno dei municipi, che ci auguriamo di poter allargare a tutta la città. Poter parlare di Alzheimer non soltanto da un punto di vista strettamente medico, quindi come un problema, ma come un’opportunità per l’intera comunità, è un obiettivo particolarmente significativo. Oggi parliamo del patrimonio di idee e di azioni costruito in questo anno dal Municipio II, che dimostra come le persone colpite da Alzheimer possano, insieme alla propria comunità, costruire dei luoghi di accoglienza nei quali essere ascoltati e accompagnati durante lo svolgimento di mansioni quotidiane con l’aiuto di veri stakeholders: supermercati, forze dell’ordine, altri cittadini, oltre alle strutture di cura già esistenti sul territorio, tutti uniti nell’obiettivo di lenire il disagio sofferto dagli utenti che hanno difficoltà a relazionarsi correttamente con l’ambiente che li circonda. Il mio ringraziamento va ovviamente all’associazione Alzheimer Bari per il lavoro quotidiano che svolge accanto a queste persone. E un ringraziamento va anche al Municipio II, che ha accolto e incoraggiato con entusiasmo le attività previste dal progetto nella speranza che possa contribuire a far nascere uno stile di città capace di prendersi cura delle persone”.
“Questa iniziativa – ha sottolineato Schino – è inserita nella cornice della Giornata mondiale dell’Alzheimer, ma in realtà si dovrebbe parlare, più che di giornata, di mese dell’Alzheimer. Sabato 21 settembre è in programma un convegno nel quale si parlerà di ulteriori aspetti della demenza e delle modalità di cura del problema. I problemi principali di questa patologia sono essenzialmente due: il primo è la paura di svelarsi, una situazione che ha portato talvolta a gesti suicidi; il secondo è la condizione di solitudine per contrastare la quale è necessario promuovere momenti di sensibilizzazione e di consapevolezza. Per realizzare questo obiettivo occorre l’indispensabile aiuto delle comunità che si interessano della demenza, in modo che persone con lo stesso problema possano aiutarsi reciprocamente”.
“Il progetto Dementia friendly – ha spiegato Katia Pinto – prevede in sostanza l’educazione e la sensibilizzazione di tutti i cittadini al rispetto di tutti gli anziani, in particolar modo di quelli colpiti dalla demenza. Significa rendere partecipi tutti, davvero tutti, alla vita della collettività. Ma per realizzarlo appieno occorre siglare un’alleanza forte tra associazioni di volontariato, i familiari, gli enti territoriali, ai quali va assegnato il compito di formare gli operatori, le farmacie, le famiglie, i giovani. È fondamentale il rispetto della dignità di tutti, in una ‘città amica’ chiamata ad assicurare a ogni individuo un’esistenza decorosa. In particolare, una comunità amica della demenza deve comprendere e rispettare il dolore e combattere la solitudine di queste persone, valorizzare la generosità e contribuire a trovare, insieme, una cura. Per iniziare, abbiamo già raggiunto un accordo con i 13 supermercati Spesapiù all’interno dei quali, in certe giornate, i richiedenti possono essere accompagnati dagli operatori tra gli scaffali, o usare un percorso preferenziale, o essere aiutati alle casse, in modo da non avere mai la sensazione di sentirsi soli: un’idea che ha già avuto più di cento adesioni, numero è in aumento. Abbiamo raggiunto un’intesa anche con il centro di estetica ‘Il velo di Maia’, dove personale adeguatamente formato si prenderà cura dell’estetica della persona tenendo conto della sua condizione. Un ulteriore realtà che ha voluto condividere questo approccio è l’Orto Domingo, luogo dove, facendo giardinaggio, è possibile stabilire contatti e scambi. Prossimamente, invece, utilizzeremo dei visori altamente sofisticati, attraverso i quali faremo formazione. Gli operatori, indossando gli apparecchi, avranno la visione reale di come l’ammalato percepisce l’ambiente, comprendendone così le difficoltà. Queste esperienze virtuali saranno poi spiegate, ad esempio, nelle farmacie e nelle scuole, in modo da preparare più adeguatamente le persone, professionisti e ragazzi, a fronteggiare le situazioni nelle quali si imbatteranno quando avranno a che fare con i malati”.
“Questoprogetto – ha concluso Nicola Damiani – rappresenta una meravigliosa esperienza di fare welfare nella consapevolezza che le persone che vivono il problema dell’Alzheimer e le loro famiglie hanno diritto ad una rete di protezione adeguata che non può prescindere da una corretta formazione e informazione. Ma è soprattutto un meraviglioso esempio di comunità solidale: dopo aver sottoscritto il protocollo Dementia friendly, si sono fatti avanti tanti volontari, imprenditori, operatori sanitari per dichiarare la propria disponibilità a collaborare”.
L’Alzheimer è una patologia neurodegenerativa che colpisce inizialmente la memoria sino a rendere, negli ultimi stadi, chi ne è affetto incapace di badare a se stesso nei più elementari bisogni quotidiani. Nel mondo si diagnostica un caso di Alzheimer ogni 3 secondi. I malati e i loro familiari spesso si ritrovano da soli a fronteggiare il dramma: in Puglia sono stimati oltre 70 mila casi.