“L’incremento dell’uso di droghe e sostanze psicotrope, soprattutto tra i giovanissimi non può lasciarci indifferenti. Si tratta di una piaga che si sta allargando a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale e la Puglia non rappresenta certo un’eccezione. Quasi quotidianamente leggiamo sui giornali di siringhe usate ritrovate in luoghi frequentati da mamme e bambini, come nel caso odierno dove alcune mamme le avrebbero avvistate e fotografate nei giardini della scuola per l’infanzia “Regina Margherita” di Bari. Bisogna agire su tutti i fronti, visto che ormai l’assunzione di queste sostanze avviene nei modi più disparati.”. Così il consigliere del M5S Marco Galante, che ha inviato una comunicazione indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiedendo che possa essere convocata nel minor tempo possibile la Conferenza nazionale sui problemi connessi con la diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Si tratta di una conferenza prevista dalla normativa nazionale, a cui prendono parte soggetti pubblici e privati operanti nel campo della prevenzione e della cura della tossicodipendenza e le cui conclusioni sono comunicate al Parlamento anche al fine di individuare eventuali correzioni alla legislazione antidroga dettate dall’esperienza applicativa.
“Questo sarebbe fondamentale sia da un punto di vista repressivo, ma soprattutto per la prevenzione. Purtroppo sia le associazioni che le comunità di recupero confermano la totale mancanza di informazioni per le famiglie. Da tempo – dichiara Galante – sono in contatto con le associazioni di volontariato operanti sul territorio e ho richiesto audizioni in III Commissione Sanità per conoscere i dati relativi alla diffusione dell’uso di droga tra i ragazzi e quali iniziative siano state attuate fino ad ora dalla Regione per cercare di contrastare questo fenomeno, ma ancora non c’è stata alcuna convocazione. È necessario avviare campagne di informazione dirette soprattutto ai ragazzi nelle scuole e ai loro genitori. Iniziative al momento carenti che andrebbero organizzate in collaborazione con l’ufficio scolastico regionale e con le istituzioni a tutti i livelli. Si tratta di una piaga per troppi anni sottovalutata da destra e sinistra indistintamente: bisogna iniziare a fare qualcosa di concreto per evitare così che intere famiglie possano essere distrutte dal fenomeno della tossicodipendenza”.