“Sono stati tanti – dichiara Galante – i cittadini che ieri sono scesi in piazza per chiedere il potenziamento dei reparti che classificano un ospedale come di primo livello. Invece il punto nascita è stato riaperto, ma continua ad essere sotto organico e ortopedia probabilmente chiuderà, visto che tra qualche mese il primario andrà in pensione. In questo modo si ridurranno le prestazioni erogate e inevitabilmente i bilanci non potranno più chiudere in attivo. Il timore, purtroppo fondato visto quanto accaduto in altri territori, è che la struttura venga declassata e trasformata in Presidio Territoriale d’Assistenza, lasciando così scoperta una provincia con oltre 600mila abitanti” .
Il consigliere pentastellato sottolinea poi ancora una volta la questione riguardante il reparto di pediatria, per cui sono previsti zero posti letto (quindi la chiusura) dal piano di riordino ospedaliero presentato al Ministero lo scorso luglio.
“In questi giorni – continua Galante – è stata garantita la riapertura del reparto dopo la chiusura estiva. Peccato che da anni Emiliano non abbia mai corretto quello che lui stesso aveva definito un refuso del piano di riordino. Aspettiamo e speriamo che la settima delibera di Giunta sul piano sia quella giusta. I cittadini giustamente non si fidano e vogliono risposte, ma il direttore della Asl Rossi e l’assessore alla Sanità Emiliano sembrano non rendersi conto di quello che accade sul territorio e non hanno alcuna visione sul futuro dell’ospedale. Silenzio assoluto anche dai consiglieri di maggioranza tarantini, che dovrebbero appoggiare le nostra battaglia per non depotenziare il presidio: invece ieri non si è presentato nessuno alla manifestazione. Non abbiamo la neurologia, l’Utic, e la rianimazione è in realtà ridotta a un trattamento postoperatorio che non dà alcuna sicurezza tanto ai cittadini quanto ai dottori che operano in queste condizioni. Emiliano invece di scaricare le responsabilità dei suoi fallimenti sul Governo nazionale o sui suoi predecessori, avrebbe dovuto pensare in questi anni a una programmazione regionale adeguata, mentre ha tagliato indiscriminatamente sui posti letto senza preoccuparsi delle ricadute sul territorio. Continueremo a fare il possibile a tutti i livelli – conclude – perché l’ospedale di Castellaneta non venga declassato: la fine che vorrebbero fargli fare Emiliano e Rossi”.