Il personale del Commissariato di Grottaglie ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Taranto, dr.ssa Vilma Gilli, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Taranto, Dr.ssa Ida Perrone, nei confronti di due giovani grottagliesi con a carico numerosi precedenti penali ed attualmente sottoposto al regime degli arresti domiciliari, ed il cugino incensurato.
I due sono accusati di spaccio di sostanza stupefacente e di detenzione e porto non autorizzato di fucile semiautomatico con matricola alterata e di provenienza illecita.
Le indagini, condotte dalla squadra investigativa del Commissariato della città delle ceramiche, anche attraverso l’utilizzo di telecamere nascoste, hanno consentito di accertare come i due cugini, nei mesi di settembre e di ottobre scorsi, utilizzavano un’abitazione di campagna, e il terreno circostante, di proprietà di un loro congiunto, estraneo alle indagini, come nascondiglio di sostanze stupefacenti che successivamente rivendevano a terzi acquirenti.
In una circostanza le telecamere, utilizzate dagli investigatori, hanno ripreso i due giovani che, raggiunta la casa di campagna, dopo averlo prelevato dal casolare, cedevano un fucile semiautomatico ad altro soggetto.
Dalla perquisizione successivamente eseguita, il destinatario della consegna è stato effettivamente trovato in possesso del fucile poco prima acquistato dai due giovani ed è stato tratto in arresto.
Lo scorso 23 ottobre 2018, nell’ambito della medesima attività, oggi portata a conclusione con l’esecuzione delle ordinanze, lo stesso era stato tratto in arresto perché immortalato dalle telecamere mentre cercava di occultare un fucile automatico del tipo “Kalashikov”.
Lo scorso 9 luglio è rimasto coinvolto nell’operazione “Dirty Money” eseguita dal Commissariato di Grottaglie, con la quale, all’esito di una complessa attività d’indagine, otto soggetti, tutti grottagliesi, con a carico numerosi precedenti penali, anche gravi, venivano attinti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere perché indagati, a vario titolo, di estorsione e usura ai danni di un imprenditore agricolo grottagliese.
I due cugini, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Taranto.