Siamo un gruppo di lavoratori ex-ILVA (Amministrazione Straordinaria) in Cigs (Cassa integrazione straordinaria), vittime sacrificali di un accordo calato dall’alto e mai discusso con i lavoratori in fabbrica. Accordo “maledetto” intavolato per la cessione ILVA alla multinazionale Arcerol Mittal e sottoscritto al Ministero dello Sviluppo economico lo scorso 6 Settembre 2018 tra sindacati, Am Investco, Governo e Commissari Straordinari.
Tramite questo accordo è stata ratificata la morte della città di Taranto e la messa al lastrico di migliaia di operai che grazie al lavoro in quella fabbrica riuscivano a sfamare famiglie intere. Nel volgere di qualche mese, sono stati spediti a casa ben 2586 lavoratori, con criteri di scelta al quanto discutibili, le cui motivazioni non sono mai arrivate per diretta volontà dei nuovi proprietari, ma per mezzo di una sentenza del Giudice Lorenzo De Napoli che condannava Mittal per comportamento anti sindacale.
A distanza di 5 mesi dall’ esubero e nonostante la sentenza di condanna, tali motivazioni comunque, risultano ancora incomplete e parziali. A tutt’oggi le discriminazioni operate sulle scelte scriteriate utilizzate per la selezione degli esuberi non sono state chiarite e nonostante le numerose missive fatte pervenire attraverso i legali di alcuni lavoratori, TUTTO TACE! con gentile placet del “governo del cambiamento”!
Ad un governo silente ed una giustizia parziale, fanno eco gli slogan penosi dei sindacati ascoltati nel post accordo: “ZERO ESUBERI”, con la promessa di un sicuro riassorbimento degli operai entro il 2024; promesse che ad oggi ci sembrano chimere; cosi come utopie restano le promesse di reimpiego dei lavoratori nelle fantomatiche bonifiche, con annessi corsi di formazione di cui oggi si è persa voce. Ma i sindacati ormai abbiamo imparato a conoscerli molto bene, sulla carta dovrebbero tutelare i lavoratori ma che nei fatti sono totalmente piegati alle volontà aziendali, abili oramai nel revocare scioperi un secondo dopo averli proclamati anche con colleghi scomparsi nell’acque della zona portuale e ritrovati dopo alcuni giorni cadaveri.
A distanza di un anno infatti lo scenario è completamente opposto a quello preventivato dai sindacati, i famosi “zero esuberi” sono diventati 1100 auto-licenziamenti. Operai che hanno optato per l’esodo incentivato, con la speranza che 100 mila euro lordi possano aiutarli ad avviare un lavoro in proprio. Ma il loro futuro è ben chiaro a tutti. Disoccupazione!
Oggi assistiamo ad ennesime prese in giro, da parte della politica, infatti, durante il dibattito dello scorso 30 Agosto alla festa Usb a Talsano, l’onorevole (5stelle) Mario Turco ha affermato di aver già pronto un emendamento da inserire nel prossimo D.L Impresa di Settembre. Ci chiediamo da chi abbia avuto mandato per redigere un tale emendamento? Se ci sono dei lavoratori Ilva in AS che gli hanno suggerito di adoperarsi per loro perché non specifica da quali lavoratori è stato consigliato? Chi gli ha chiesto di anticipare la CIGS restante per i prossimi 4 anni? Secondo quali teorie il Pentastellato crede che ciò incentiverebbe l’ulteriore uscita dal mondo metalmeccanico/Siderurgico di ulteriori lavoratori?
Siamo davvero stanchi quasi sfiniti da questo mondo politico infame, non ci sentiamo più in alcun modo rappresentati da NESSUNO! E per questo non escludiamo di costituire nei prossimi mesi un Comitato di lavoratori in Cigs, che resterà completamente fuori da contesti e logiche sindacali, non sarà serbatoio di voti per nessuno e non sarà foraggiato da alcun partito politico. Avremo come vero e unico scopo quello dare la reale voce dei lavoratori per troppo restata inespressa. Una sola ed unica voce senza filtri sindacali alla camomilla.
Con questo comunicato intendiamo inoltre informare tutti, dalla classe dirigente a quella sindacale che da oggi non avrete più a che fare con dei lavoratori sporadici in cigs ma con un gruppo sostanzioso di persone incazzate sul serio che pretendono rispetto e dialogo sulle attuali precarie condizioni in cui stiamo vivendo.
Chiediamo quindi ufficialmente che qualunque idea o mossa che i sindacati intendessero intraprendere per tutelare i nostri interessi venga completamente condivisa preventivamente con noi.
La voce dei lavoratori in Cigs (se permettete) la portiamo noi diretti interessati, quindi da oggi ogni azione andrà discussa in dibattiti pubblici riservati ai soli lavoratori, con tutte le sigle sindacali e senza bandiere o stendardi al seguito.