A poche ore dal via la III edizione del Premio “Nicola Fasano” – Grottaglie Città delle Ceramiche – può ritenersi già un successo.
Come si ricorderà lo scorso anno, nei primi giorni di settembre, il “Premio” fu tenuto a Grottaglie. Fu un successo di partecipazione, ma fu soprattutto un successo per il circuito culturale e giocoso che riuscì a sviluppare. Non ricordiamo un solo momento in cui i numerosi partecipanti distolsero l’attenzione da ciò che accadeva intorno a loro. Il commento finale fu: “Ma è già finito?”, espressione che da sola esprime la piena soddisfazione di chi fu presente all’evento che alcuni pensavano dovesse essere un fatto sporadico.
Ma così non fu perché la prima e la seconda edizione scrissero il capitolo d’esordio di un premio che certamente, anno dopo anno, saprà trovare nel dinamico promotore e organizzatore Giuseppe Fasano, un autentico “vulcano”, colui che saprà mettere in evidenza le peculiarità di un’azione artistico-culturale iniziata dal padre Nicola e continuata dai diretti discendenti. La famiglia Fasano, ricordiamo, si tramanda l’arte della lavorazione della ceramica sin dal 1620.
L’edizione 2019 vede spostata la realizzazione della manifestazione in una diversa location. Si tratta della Tenuta di Albano Carrisi a Cellino San Marco. La scelta della location da parte dell’organizzazione del Premio non è stata casuale ma dettata anche dalla pluridecennale amicizia che lega Giuseppe Fasano al nostro artista.
Chi ha conosciuto in vita Nicola Fasano ne parla come di un artista vero, autentico figlio grottagliese, e vero maestro su un duplice fronte. Il primo è stato quello della trasmissione dell’arte ceramica ai figli e ad altri ceramisti, ma ha anche voluto e saputo dialogare con migliaia di studenti, non soltanto grottagliesi ma di tutta la provincia ionica, che chiedevano di visitare il suo laboratorio, di conoscere dalla sua voce e di vedere plasmare con le sue mani l’amorfa argilla che, magicamente, acquistava forme e figure di grande fascino.
Chi lo ha conosciuto nel suo storico laboratorio, oggi ritorna volentieri, non soltanto perché il figlio Giuseppe è il degno continuatore della tradizione ceramistica dei Fasano, ma anche per quel clima di grande raccoglimento che il sito offre. Guardando i forni e i resti archeologici di una zona che sfida i secoli, sembra ancora aleggiare la figura ieratica, ma nel senso più semplice dell’espressione di Nicola Fasano.
A lui piaceva fasi vedere dagli studenti, ma anche dai numerosi turisti italiani e stranieri, con il grembiule sporco di argilla, con le mani alle prese con il tornio per dare forma originale a questo prodotto della terra verso il quale non sarebbe male che le nuove generazioni si avvicinassero con un senso di gratitudine e di attenzione per scoprirne i diversi significati.
Se Nicola Fasano è stato tutto questo, era giusto che Giuseppe dedicasse ogni anno al padre uno spazio riservato a coloro che veramente amano la cultura della ceramica e che continuano ad apprezzarne il valore attraverso una produzione che Giuseppe, come già fece il padre Nicola, rende varia ed attraente di anno in anno.
Per il resto dobbiamo aggiungere che quest’anno, oltre alla attesa “laudatio” che il prof. Francesco Lenoci dedicherà alle due figure principi della serata, Nicola Fasano e Carmelo Carrisi (padre dell’artista Al Bano), la direzione della serata sarà affidata alla nota giornalista di Telenorba, Maria Liuzzi, che certamente renderà briosi e piacevoli i vari momenti dell’evento che vedrà alternarsi sul palco, tra le varie e prestigiose premiazioni, le esibizioni dei Terraross, del Duo Panama, di Cinzia Tedesco e della violinista Nancy Barnaba.
Tra i premiati che si alterneranno sul palcoscenico, la cui lista sarà tenuta segreta fino a pochi minuti prima dell’inizio della serata, ci saranno personaggi del mondo della cultura, dell’imprenditoria, del commercio e della società rappresentata dalla magistratura, dal mondo della sanità e dal volontariato che nella provincia jonica sta scrivendo una importante pagina della nostra storia. A questo riguardo ci piace sottolineare che l’organizzazione del Premio ha deciso di devolvere parte del ricavato della serata all’Associazione S.I.M.Ba. di Taranto che opera da vari anni presso l’Ospedale SS. Annunziata di Taranto con i bambini ospedalizzati in Oncoematologia Pediatrica.
Il resto lo faranno gli stessi invitati relazionandosi fra loro per rendere così più briosa e varia una atmosfera che saremmo tentati di definire magica, ma che per scaramanzia aspettiamo di poterla definire tale a manifestazione conclusa.
Appuntamento, pertanto, venerdì 6 settembre alle ore 20 presso le Tenute di Albano Carrisi, contrada Bosco, a Cellino San Marco.