Appare davvero incomprensibile come la Fp Cgil possa parlare di mancanza di confronto se l’ultima riunione con i rappresentanti aziendali si è tenuta a metà agosto e se loro stessi hanno chiesto il rinvio (per motivi personali) di quella convocata dall’azienda venerdì scorso, peraltro già riconvocata per martedì 3 settembre. Evidentemente, vi è una voglia di protagonismo che travalica la buona volontà di cercare, si cita testualmente, una “collaborazione fattiva e costruttiva con i protagonisti del cambiamento auspicato”.
La Fp Cgil sa benissimo che l’avvio del nuovo servizio di raccolta differenziata è un passaggio delicato per l’azienda, così come ribadito nel confronto avuto con i loro vertici provinciali e con il vicesindaco Paolo Castronovi. In quell’occasione, antecedente alle due citate e quindi ulteriore prova di un confronto che invece esiste, si ribadì che i passaggi cruciali sarebbero stati condivisi con le organizzazioni sindacali: è accaduto per l’avvio della campagna straordinaria di pulizie, avverrà anche per la definizione del nuovo servizio.
Questa fase, infatti, è transitoria: le direzioni Amministrativa e Tecnica stanno lavorando all’acquisto di mezzi e attrezzature, stanno definendo con la direzione Ambiente del Comune i dettagli necessari per l’organizzazione generale, stanno anche ascoltando i responsabili dei vari settori per limare un piano che, in una forma non definitiva ma già sostanziale, verrà sottoposto all’attenzione e ai suggerimenti delle organizzazioni sindacali e delle parti sociali. Cosa peraltro nota alla Fp Cgil, per averne discusso in uno degli ultimi incontri.
Questa accelerazione, quindi, non ci sembra orientata al bene dell’azienda, ma è solo il vettore di una rivendicazione che ha ragioni differenti. E arriviamo al punto: nessuna nuova figura professionale è stata “inventata”, così come scrive la Fp Cgil.
L’azienda ha solo incaricato un lavoratore, peraltro con esperienza decennale nell’organizzazione dei servizi, di segnalare ai vari responsabili eventuali cumuli di rifiuti o ingombranti abbandonati abusivamente, nulla di più di quanto accada già attraverso le segnalazioni che giungono dai social network o per posta elettronica, con una differenza: la conoscenza del territorio di questo lavoratore fa in modo che le segnalazioni siano puntuali. Nessun controllo, quindi, ma un monitoraggio del territorio che si aggiunge a quello già effettuato dai dipendenti che vi sono destinati, senza alcuna sostituzione.
Se questa attività, che è un contributo al miglioramento del lavoro di tutti i dipendenti, viene vista come un vulnus, allora è la Fp Cgil che rischia di essere lontana dai lavoratori. Che sono il bene primario dell’azienda, non un espediente per ottenere visibilità.