L’impianto di smaltimento rifiuti speciali non pericolosi, sito in Località Torre Caprarica, e che ha portato in carcere l’ex Presidente della Provincia Martino Tamburrano, resterà chiuso.
Lo ha confermato il Consiglio di Stato che, seppur con motivazioni diverse, ha dato ragione alla sentenza del TAR di Lecce e quindi alle istanze presentate dai comuni di Grottaglie, San Marzano e Carosino; illogica la decisione della Provincia che non ha valutato almeno altre due soluzioni tecniche e scorretto il progetto presentato da Linea Ambiente.
Infatti il Consiglio di Stato sottolinea chiaramente che per garantire la giusta pendenza alla sagomatura della discarica non era necessario innalzarla di ben 15 metri, ma sistemare gradualmente i rifiuti stoccati. Appare chiaro quindi che in realtà la richiesta di ottimizzazione orografica era finalizzata solo a uno scopo: quello di prolungare la vita dell’impianto di almeno altri 5 anni.
Inoltre, le autorizzazioni rilasciate erano illegittime poiché, essendo decaduto Tamburrano come Presidente e come sindaco di Massafra, non poteva richiedere agli uffici tecnici di rilasciare autorizzazioni; un particolare di non poco conto se si tengono in considerazioni tutte le autorizzazioni rilasciate in quel periodo ( Massafra e Statte su tutte).
E’ la vittoria di un popolo che ha lottato per più di 12 anni, un lungo periodo in cui cittadini, comitati e associazioni non hanno mai indietreggiato; è la vittoria di un nuovo corso della politica, partita dal basso e che è rimasta coerente nel tempo e lucida nel perseguimento dell’obiettivo. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo se ci fossero state le precedenti amministrazioni che negli anni hanno attinto dai signori dei rifiuti, rimpinguato i bilanci comunali utilizzando da prima Ecolevante e poi Linea Ambiente come un vero e proprio bancomat per le casse del comune.
Ottenuto il responso positivo per la Città, attendiamo che qualcuno tra i banchi dell’opposizione cominci a fare autocritica, visto che in altre circostanze la comunità di Grottaglie che tanto si dice di amare, non ha mai assistito a una presa di posizione netta, ma, al contrario, ha registrato un complice silenzio, oppure una cronistoria sulla discarica fatta da un “narratore esterno”. Ma il clou sono state le eclatanti manifestazioni di benvenuto in pompa magna per personaggi la cui campagna elettorale è stata finanziata con i soldi della discarica. Ora si ponga fine seriamente ad azioni politiche che hanno come fine ultimo quello di interessi personali e di partito.
E’ La vittoria di un Comune, quello di Grottaglie, che con resilienza, ha saputo rinunciare dal 2016 ai soldi che provenivano dalla monnezza ( le famose Royalties) ristrutturando un bilancio comunale che fino a allora viveva grazie ai versamenti di Torre Caprarica.
Insomma una pagina nera di politica locale che si chiude nel migliore dei modi, evidenziando le condotte illecite e smascherando i corrotti e i corruttori e soprattutto, finalmente un organo dello Stato ridà speranza a un territorio che non può più sopportare impianti che incidono sulla salute e sull’ambiente.
Chiaramente l’attenzione deve essere sempre massima poiché adesso occorre da subito iniziare a predisporre un piano post gestione che inevitabilmente deve coinvolgere Comuni, Provincia e Regione Puglia, speriamo che da subito la Provincia si adoperi per stralciare l’iter autorizzativo precedentemente rilasciato, dando così un bel segnale di discontinuità rispetto al passato.
Siamo e rimarremo sempre dalla stessa parte, contro gli impianti impattanti e contro il malaffare che per anni ha imperversato sulla nostra città, saremo sempre a favore delle politiche ambientali e della difesa del diritto alla salute; siamo consapevoli del disastro ambientale che caratterizza la nostra provincia, ma siamo anche certi che se le forze sane si unissero si potrebbe aprire una vertenza ambientale su tutto il territorio jonico, e forse qualche mostro inizierebbe ad aver paura
Chiara Intermite
Segreteria Sud in Movimento e RiGenerazione