L’annuncio del Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto, Sergio Prete, che la nuova Concessionaria Ylport partirà con la manutenzione delle prime quattro gru da settembre a dicembre, è una buona notizia.
Infatti, in questo modo verrà assorbita una prima quota di personale ex Evergreen, ora in carico all’Agenzia per il lavoro portuale.
Successivamente si procederà agli interventi di rimessa a punto su tutte le altre. L’attività vera e propria partirà a gennaio prossimo. Nel frattempo si affronterà con i sindacati il tema del riassorbimento graduale dei circa 500 addetti della “Taranto container terminal”, la società utilizzata da Evergreen, e poi messa in liquidazione. Si tratta di personale qualificato ed esperto nel settore.
Come si ricorderà, il 30 luglio scorso è stato sottoscritto l’atto di concessione demaniale marittima del terminal contenitori del porto di Taranto alla società Terminal San Cataldo SpA, controllata dalla Ylport Holding. Nella graduatoria internazionale dei terminalisti, Ylport Holding si colloca al tredicesimo posto per volumi di attività ed è proprietaria del 24% di Cma Cgm, terzo vettore marittimo mondiale per il traffico container.
Con Ylport diventa concreto il rilancio del porto di Taranto, che entro cinque anni arriverà alla capacità massima di movimentare 2,5 milioni di teu. Questa Società prende in consegna un’infrastruttura totalmente rinnovata e ammodernata, grazie ai lavori finanziati dal Contratto Istituzionale di Sviluppo con un investimento di 70 milioni di euro.
Tutto questo avviene in un quadro in cui Taranto è al centro della Z.E.S. (Zona Economica Speciale) jonica, che coinvolge anche la Basilicata. Si è trattato di un lavoro di squadra, che ha visto impegnate con lo stesso obiettivo l’Autorità portuale, la Regione e il Comune di Taranto con l’approvazione della variante al Piano Regolatore Portuale, fatta propria dalla Giunta Regionale.
Analogo lavoro di squadra ha portato al progetto di riassetto funzionale dell’aeroporto “Marcello Arlotta” di Grottaglie, recentemente varato, che potrà includere anche i voli di linea. Infatti, il lancio della Z.E.S. interregionale jonica e l’interesse che già manifestano alcuni gruppi imprenditoriali per investire nei nostri territori non solo nei settori tradizionali dell’industria pesante, della logistica e dell’agricoltura, ma anche del turismo culturale e balneare che interessa la costa jonica pugliese e lucana, inducono a ripensare completamente la funzione di questo aeroporto.
In definitiva, si cominciano a cogliere i frutti di un lavoro condiviso, che ha per obiettivo il rilancio dello sviluppo dell’area tarantina, non più fondato esclusivamente sull’ex ILVA, ma articolato in settori diversi e a minore impatto ambientale.
Mino Borraccino
Assessore Sviluppo Economico
Regione Puglia