La notizia appresa dalla stampa, in merito alla centralizzazione temporanea presso il Santissima Annunziata di Taranto, delle attività di Punto Nascita e Pediatria del presidio occidentale San Pio di Castellaneta, purtroppo non mi sorprende.
A distanza di poco meno di due mesi da quel famoso 29 giugno, giorno della conferenza stampa dei sindaci, indetta per scongiurare la chiusura dei reparti, devo ammettere che ahimè non mi sbagliavo.
In quella riunione dal sapore di passerella, infatti, durante il mio intervento fuori dal coro lo avevo quasi profetizzato: chiesi la possibilità di spostare alcuni dei pediatri di Manduria (che non ha un reparto di Pediatria ma solo un ambulatorio) temporaneamente a Castellaneta, presidio di primo livello attualmente in emergenza.
A quella riunione, sarebbero seguiti tavoli tecnici, convocati nel giro di pochi giorni. Invece, sono trascorsi due mesi nel silenzio più assordante.
Per questo, ora chiedo ai miei colleghi: cosa fare? Certamente non stiamo rendendo un buon servizio alla popolazione e non possiamo neanche pensare di definirci estranei a questa vicenda.
L’ospedale di Castellaneta è il presidio di primo livello di tutto il territorio occidentale della provincia ionica e tocca a noi difenderlo con forza, anche incatenandoci ai cancelli (come fu detto in quella conferenza stampa).
Stamattina, puntando alla vittoria di Taranto per l’assegnazione dei Giochi del Mediterraneo, tutti i principali vertici della politica regionale e provinciale sono in partenza per Patrasso. Tutti insieme nello stesso aereo. Quale occasione migliore, quindi, per discuterne e trovare la giusta soluzione?