I cittadini Angelo Di Ponzio, Angelo Pizzo e Luciano Manna hanno depositato stamane presso gli uffici della Procura della Repubblica di Taranto un esposto che integra il precedente depositato il 26 giugno “Con il veleno nel sangue e il cuore in mano” che raccolse la sottoscrizione di 6000 firme di cittadini. Agli organi di informazione chiediamo di non attribuire questa azione e le precedenti ai soli soggetti ambientalisti. Queste azioni sono condotte da cittadini che difendono i loro diritti. La questione ambientale a Taranto coinvolge tutti i cittadini e ognuno ha il dovere di reagire. Nello specifico questo esposto focalizza l’attenzione sulle emissioni registrate nei mesi di luglio ed agosto negli impianti della cokeria dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto. Il precedente esposto raccoglieva le evidenze delle emissioni di tutti gli impianti dell’area a caldo sino al mese di giugno. Riteniamo che le emissioni anomale delle cokerie siano la fonte dell’ondata di gas che ha investito i quartieri Paolo VI, Tamburi e Città Vecchia, sino a limitare la normale vita dei cittadini, il 20 agosto e nei giorni successivi. Nell’esposto, oltre a chiedere alla Procura di procedere nei confronti dei responsabili, abbiamo chiesto alle autorità di rilevare le responsabilità degli enti. Nello specifico riteniamo che il primo tutore della salute pubblica, il sindaco Rinaldo Melucci, non possa adempiere ai propri doveri solo con i comunicati stampa. Per tutelare i cittadini da queste palesi violazioni dei Diritti dell’Uomo servono atti decisi, coraggiosi e che richiedono incisività politica ed istituzionale.
Continueremo ad informare tutti i cittadini ed a loro chiediamo di essere sempre più sensibili alle questioni che attengono l’intera comunità.
Angelo Di Ponzio
Angelo Pizzo
Luciano Manna