Abbiamo ricevuto una mail con della documentazione da parte di un cittadino che ci ha pregato di fare luce su alcune vicende relative agli affidamenti diretti da parte dell’Amministrazione Melucci. Quando abbiamo documentazione attendibile non ci poniamo affatto il problema di affrontare le questioni.
Questa mail non l’ha ricevuta solo la Redazione di Tarantini Time. L’abbiamo ricevuta in tanti.
Dopo il caso delle testate giornalistiche locali “chiamate” a partire da 5000 euro, per la promozione del brand “Taranto Capitale di Mare”, corre l’obbligo di approfondire ogni segnalazione pervenuta, più che altro per capire quali siano i criteri adottati da questa Amministrazione, che ha fatto della parola “trasparenza” il suo cavallo di battaglia durante la campagna elettorale.
A tal proposito, prima di entrare nel merito della questione, ci teniamo a sottolineare un aspetto fondamentale, in seguito all’editoriale pubblicato la scorsa settimana in cui abbiamo criticato le somme stanziate per alcuni quotidiani locali.
A noi non interessano i soldi del Comune di Taranto. Quando si tratta di enti pubblici, non c’è somma che possa farci andare bene qualcosa: né un brand né il modo con il quale è stato realizzato. Non siamo stati inclusi, è vero, ma in caso contrario, avremmo rifiutato. Non abbiamo mai sponsorizzato, né gratis, né a pagamento, nulla che abbia a che vedere con un ente pubblico. Vogliamo sentirci liberi di elogiare, così come di criticare. Oggi possiamo dire che non rientrare tra le testate beneficiarie della somma, ci abbia ripagato più di un bonifico. La nostra ricchezza sono i lettori e la loro fiducia nei confronti di un giornale libero, fondato da una giornalista libera che non scrive per compiacere ma per informare.
Detto ciò, torniamo alla questione che ci ha segnalato un lettore. Riguarda l’assessore alla cultura Fabiano Marti e sue collaborazioni artistiche maturate prima del mandato e mantenute in seguito che, a quanto pare, sarebbero diventate collaborazioni professionali delle quali si avvale anche il Comune di Taranto, senza bando di gara, con affidamento diretto e senza il rispetto del principio di rotazione stabilito dall’Anac, relativamente agli affidamenti diretti.
Tutto parte dall’annuncio della 23° edizione del “Festival del Cabaret” in programma a Martina Franca organizzato dalla associazione culturale Sirio, presentato da Mauro Pulpito e che ha tra i suoi autori Fabiano Marti, attuale assessore alla cultura del Comune di Taranto, che ne cura anche la regia teatrale, come può evincersi facilmente dal sito web del festival del cabaret. Collaborazione che Marti, ha mantenuto anche nelle precedenti edizioni. A Taranto – ci spiega Davide De Fazio nella sua mail -, quando ancora Marti non era stato investito del ruolo istituzionale di assessore alla cultura, i due hanno presentato insieme il concerto di capodanno del 31 dicembre 2017, come risulta dalla determina n. 194 del 22 dicembre 2017 della direzione sviluppo economico del Comune di Taranto intitolata nell’oggetto “Mauro pulpito e Fabiano Marti”, per conduzione del concerto in piazza Maria Immacolata per la notte di San Silvestro.
Nel giugno 2018 – continua ancora la mail -, dopo circa sei mesi dall’esibizione su quel palco, il Marti viene nominato assessore alla Cultura.
A settembre 2018 scoppia il caso del “risollevante cabaret tour”, tenutosi in Villa Peripato come festa di fine estate. Il caso viene sollevato dal gruppo consiliare Indipendenti per Taranto, che per il tramite dell’allora capogruppo Floriana de Gennaro, scrive un comunicato stampa in cui rappresenta che l’associazione Sirio, per quanto si legge dal sito web, collabora da anni con Fabiano Marti che in alcune edizioni viene anche citato come regista, lasciando supporre appunto un rapporto di collaborazione. Lo spettacolo è costato alle casse comunali 14.300 euro pagati dal capitolo promozione turistica senza bando di gara e con affidamento diretto, come risulta da determina n. 282 del 5 ottobre 2018 direzione sviluppo economico.
Nonostante il gran polverone mediatico sollevato, la questione non è sembrata degna di attenzione da parte del primo cittadino.
E si giunge al tanto atteso concerto di capodanno 2018 con Elio e le storie tese. Ma da chi viene presentato? Anche qui affidamento diretto al sig. Mauro Pulpito, come si evince da determina n. 403 del 27 dicembre 2018 della direzione sviluppo economico del civico ente e successiva liquidazione con determina n. 38 del 25 gennaio 2019 direzione sviluppo economico. Qualcuno potrebbe sostenere giustamente che al di sotto dei 40 mila euro non occorre bando di gara, la Pubblica Amministrazione può procedere con affidamento diretto. Ma è anche vero, che le linee guida Anac impongono anche per gli affidamenti diretti un criterio di rotazione. Rotazione che, nel caso dei concerti di fine anno, non c’è stata, perché affidati entrambi al signor Mauro Pulpito.
“Ritengo che questo modus operandi stia palesemente violando i canoni della trasparenza, valore posto dal nostro sindaco a base della sua campagna elettorale e poi della gestione della sua amministrazione” scrive De Fazio.