Sull’ipotesi di collocare nel territorio di Pulsano un impianto di trattamento dei rifiuti con produzione di biometano è il caso di definire oggi un quadro complessivo della situazione, escludendo polemiche strumentali e partigiane.
Punto primo. Con un criterio unanimemente riconosciuto come valido, la Regione Puglia, mediante gli impianti per il compostaggio, punta ad aumentare la percentuale della raccolta differenziata e ad immettere quantità sempre maggiori di materiali nel circuito del riciclo e del riutilizzo. Questo, per consentire di ridurre il più possibile i rifiuti indifferenziati, fino a rendere estremamente marginale il ricorso a discariche ed inceneritori.
Punto secondo. La Regione Puglia in vista della realizzazione di questi impianti, ha emanato un bando, affinchè i Comuni manifestassero l’interesse ad accogliere nel proprio territorio gli impianti previsti, non potendo la Regione decidere autonomamente la loro localizzazione o imporla ai territori.
La decisione volontaria del Comune di Pulsano, presa con una Delibera di Giunta del 2016, di candidare il proprio territorio ad ospitare l’impianto di compostaggio, si è inserita così all’interno del citato Piano Regionale dei rifiuti. È bene precisare, nel contempo, che l’iter può pertanto essere immediatamente e definitivamente bloccato con il ritiro della candidatura da parte del Comune di Pulsano, in totale autonomia.
Abbiamo approfondito il tema con esperti e tecnici del settore e sono emerse criticità in particolare in merito alle distanze dai centri abitati, oltre che di Pulsano anche di Leporano e dai siti sensibili (come per esempio gli asili e le scuole) di entrambi i comuni. Molti i dubbi e le preoccupazioni: la localizzazione individuata dal Comune di Pulsano, sarebbe infatti in un’area agricola considerata di pregio, dove insistono molti terreni con produzione di uve da Primitivo DOC, pilastro e prestigio della economia agricola e della identità locale, ed ancora l’inadeguatezza della rete viaria che porterebbe all’impianto,una strada già molto trafficata in particolar modo da turisti nei mesi estivi e che vedrebbe aumentare esponenzialmente il numero di mezzi pesanti circolanti, con i timori correlati alle emissioni inquinanti dei veicoli in un’area come quella della provincia tarantina già fortemente gravata da problematiche ambientali.
Punto Terzo. Come Articolo Uno nei mesi scorsi, su tale scelta ci siamo interrogati e battuti , creando e partecipando a numerose occasioni di dibattito e riflessione sul tema,a partire sin dal 18 Luglio 2018,più di un anno fa, quando fummo tra i primi a sollevare la questione in una assemblea pubblica organizzata specificatamente sull’impianto allora solo ipotizzato e non aggiudicatario di localizzazione definitiva. Al fianco dei cittadini e comitati, con i consiglieri comunali di opposizione Paola Attrotto, per Articolo Uno ed Emiliano D’Amato,per Pulsano Bene Comune,e con molti amministratori locali dei comuni limitrofi abbiamo manifestato la nostra posizione di netta contrarietà all’impianto,per le criticità che esso mostra e perchè crediamo che impatti negativamente sulla vocazione agricola e turistica del territorio. Mi sono fatto promotore di un incontro straordinario svolto in Regione a Bari con i tecnici regionali affinchè i comitati e gli amministratori locali potessero esprimere le loro preoccupazioni,gli elementi di criticità e far valere anche in quella sede,la propria contrarietà alla realizzazione di suddetto impianto.
In parallelo, la Consigliera di Articolo Uno Paola Attrotto insieme agli altri consiglieri comunali di opposizione D’amato,Annese e Ventruti, hanno formalmente presentato apposita istanza al Sindaco e alla Giunta comunale di Pulsano, per l’ annullamento della Delibera di Giunta n.100 del 5/08/ 2016, cardine del procedimento per la realizzazione dell’impianto.
Il 9 agosto scorso, nel corso della riunione del tavolo consultivo indetto dal Sindaco di Pulsano, per approfondire la questione dell’impianto di trattamento dei rifiuti previsto, il Sindaco stesso ha proposto di far valutare ad un autorevole ente o esperto internazionale in materia, il progetto dell’impianto di Pulsano. Ciò sembra segnare l’inizio di una riflessione, sia pure tardiva, su un tema serio, ma finora sottovalutato. A tale tavolo, ho partecipato,insieme alla consigliera Attrotto, perchè Articolo Uno non intende sottrarsi a nessun confronto sul tema, tanto più se è in valutazione l’aspetto ambientale e sanitario del suddetto impianto,perchè crediamo che un approfondimento serio sul tema non vada negato ma incentivato,al fine di tutelare i cittadini e salvaguardare l’ambiente. Con grande senso di responsabilità dunque, abbiamo partecipato all’incontro ma, in aggiunta alla richiesta già fatta di annullamento della Delibera di Giunta del 2016 per vizi formali, abbiamo preliminarmente chiesto al Sindaco un provvedimento di sospensione del procedimento amministrativo di realizzazione dell’impianto stesso, da inoltrare al Direttore dell’AGER, al Presidente Emiliano e all’assessore all’Ambiente della Regione Puglia. Infatti, riteniamo che nessun percorso di valutazione e confronto possa essere intrapreso se non viene garantita la sospensione del procedimento fino al termine della valutazione stessa e della riflessione sugli esiti della stessa, a garanzia dei lavori del tavolo ma anche dei cittadini.
Punto quarto. In aggiunta alle valutazioni finora poste, c’è da evidenziare che la provincia di Taranto è già satura di impianti e smaltisce già una quantità cospicua di rifiuti. I quattro impianti di compostaggio presenti nella provincia jonica,infatti, hanno una capacità totale di trattamento rifiuti di circa 200 mila tonnellate annue a fronte di un quantitativo di circa 36 mila tonnellate di organico che si producono nel territorio. Non riteniamo opportuna la realizzazione di un ulteriore impianto nella provincia di Taranto, seppur derivante da candidatura autonoma di un Comune della provincia stessa. Rimane infatti inevaso l’interrogativo, posto autorevolmente dal dott. Augusto Bruschi, Magistrato già Avvocato Generale presso la Corte d’Appello di Taranto, e affidato alle pagine del Quotidiano del 12 Agosto scorso, sul perché – se questa è la produzione di organico nella provincia di Taranto – si è immaginato di fare un impianto capace di accogliere da solo fino a 60 mila tonnellate di materiale,per di più in un territorio a forte vocazione agricola e turistica.
Punto quinto. Per concludere, è opportuna una personale puntualizzazione: in merito al Nuovo Piano regionale dei Rifiuti, il sottoscritto e Articolo Uno, hanno già sollevato tale questione segnalando la necessità di reintrodurre il criterio delle distanze come criterio principale per la localizzazione dei suddetti impianti. La proposta di Piano dovrà passare all’esame delle Commissioni consiliari regionali e poi del Consiglio regionale. Potranno essere proposti emendamenti e modifiche e noi di Articolo Uno ci impegneremo per la reintroduzione delle distanze minime per la realizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti. Quindi nulla ancora è stato deciso definitivamente. Dispiace però constatare che la questione dell’impianto di Pulsano venga strumentalizzata politicamente, senza conoscere bene i fatti e le procedure formali.
Il mio partito ed io stesso abbiamo espresso una chiara contrarietà alla realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti nel comune di Pulsano, non solo per la violazione delle prescrizioni del Piano regionale, ma anche perchè contrasta con la vocazione agricola e turistica del territorio e perchè la provincia di Taranto è gravata da una fattore di pressione ambientale ormai insostenibile. Crediamo che qui vadano valorizzate le bellezze e implementati i servizi,puntando su turismo e cultura come volani di crescita e sviluppo: lo abbiamo dimostrato con l’attenzione che abbiamo per l’aeroporto di Grottaglie e per i nuovi importanti Corsi di laurea introdotti a Taranto. Per questo non faremo sconti a nessuno e lotteremo con tutte le nostre energie.
Mino Borraccino
Assessore Sviluppo Economico
Regione Puglia