“Le prospettive industriali dello stabilimento siderurgico di Taranto, sia per quanto riguarda il mantenimento quantitativo e qualitativo dei livelli occupazionali che gli aspetti sanitario e ambientale, sono costantemente tra gli interessi del Governo, anche al di là dell’importante accordo del 6 settembre scorso. Qui nessuno ha mai creato lo scontro tra diritto al lavoro, diritto all’ambiente e alla salute”. Lo ribadiscono i deputati tarantini del MoVimento 5 Stelle, Gianpaolo Cassese e Alessandra Ermellino, presenti questa mattina all’audizione in commissione Attività produttive della Camera dei rappresentanti di FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM e UGLM sul tema dell’ex Ilva di Taranto. “Lo stabilimento siderurgico di Taranto non è mai stato per noi un discorso unicamente economico, oltre il PIL c’è la tutela del lavoro, lo sviluppo dell’indotto che non sia semplicemente il comparto delle pulizie industriali, il controllo sulle prescrizioni previste dall’accordo siglato un anno fa con le parti sindacali, quindi la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini e dei lavoratori di Taranto. Su questa linea abbiamo introdotto la cancellazione dell’immunità penale, operazione portata a compimento attraverso il dl Crescita e su cui non c’è e non ci sarà nessun passo indietro. Lo abbiamo sempre detto, Arcelor Mittal è leader mondiale nella produzione dell’acciaio, opera a livello internazionale senza nessun tipo di esimente, sarà ben capace anche a Taranto di portare avanti la fabbrica prendendosi tutte le responsabilità, ovviamente non può rispondere per il precedente”, affermano. “Nel merito dell’Altoforno 2 – dicono i deputati tarantini – il giudice ha rilevato che non sono state eseguite tutte le prescrizioni impartite dalla Procura della Repubblica. Tale mancanza però non è assolutamente imputabile agli attuali Commissari straordinari, che vogliamo ricordare essere subentrati ai precedenti solo a giugno 2019. D’altra parte, gli stessi Commissari sono impegnati quotidianamente per recuperare il tempo e le occasioni perdute, anche quelle che riguardano l’esecuzione delle prescrizioni, chiedendo pertanto di essere autorizzati a eseguirle. Infatti, una prima istanza è stata ritenuta accoglibile sia dal procuratore della Repubblica sia dal procuratore aggiunto nonché dal sostituto procuratore titolare delle indagini. Tuttavia il giudice del dibattimento ha ritenuto che non potesse essere superata la circostanza che concerne la non esecuzione delle prescrizioni, in particolare quella relativa all’immediata applicazione di un dispositivo automatico per le operazioni di ‘massa a tappare’, in modo da evitare che ci fosse partecipazione diretta degli operai in questa operazione, necessariamente da controllare in via remota. Alla luce di questo, abbiamo chiesto alle sigle sindacali presenti se, negli anni trascorsi, i sindacati abbiano effettivamente mai chiesto alla gestione commissariale e anche ai precedenti governi chiarimenti in merito a tutte le prescrizioni, se quindi fossero state ottemperate o meno. Nel merito nessuna risposta. Siamo consapevoli della situazione delicata che riguarda lo spegnimento dell’Afo2, ma confidiamo nel lavoro del Governo e dei commissari straordinari, i quali faranno sicuramente il possibile per trovare una soluzione tecnica che sia tempestiva, sulla scia delle collinette ecologiche, la cui copertura con biorete è già a buon punto”, concludono i due deputati.