Resta alta l’attenzione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Taranto sul fenomeno del “caporalato” e del lavoro nero e/o irregolare soprattutto nel settore agricolo. In tale ambito 1 persona è stata arrestata ed altre due deferite in stato di libertà, nella flagranza dei reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nonché impiego di manodopera clandestina, dai militari della Task Force, istituita dal Comando Provinciale dell’Arma jonica e composta dai militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Castellaneta, dalle Stazione Carabinieri di Marina di Ginosa (Ta), Grottaglie (Ta) e Crispiano (Ta) e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Taranto. In manette è finito un 28enne tunisino, domiciliato in Ginosa (Ta), quale “caporale”, colto nella flagranza del comportamento antigiuridico contestato.
Nello specifico i Carabinieri hanno accertato che il 28enne ha reclutato e fatto condurre su di in un fondo agricolo in agro di Ginosa (TA) della manodopera straniera, che al momento del controllo è stata sorpresa nella raccolta di angurie e meloni. Nel corso dei successivi controlli, i militari hanno accertato palesi violazioni alle norme di sicurezza sul lavoro e sono subito emerse le condizioni di sfruttamento a cui erano sottoposti i lavoratori, sottopagati e costretti a lavorare in assenza delle più elementari norme igienico – sanitarie, in violazione sistematica della normativa contrattuale di salute e di sicurezza sul lavoro.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria è stato accompagnato presso il suo domicilio al regime degli arresti domiciliari.
Sono state altresì accertate le responsabilità del proprietario del terreno, un 57enne dell’hinterland napoletano, quale datore di lavoro, e di un 35enne tunisino, identificato quale autista dei mezzi con cui la manodopera è stata trasportata di volta in volta sui terreni agricoli da lavorare. Entrambi sono stati deferiti per le loro condotte alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto. Nei confronti del primo, inoltre, per il momento sono state commiate ammende per oltre 25mila euro, sono in corso ulteriori accertamenti al fine di determinare le imminenti contestazioni amministrative; al secondo è stato sottoposto a sequestro il veicolo con cui sono stati condotti sui campi i lavoratori.