Sono 405 i siti censiti nell’area di crisi ambientale di Taranto dal novembre del 2017 al mese di aprile del 2019 nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra il Commissario Straordinario per le Bonifiche e i Carabinieri. Di questi siti 89 ospitano amianto, 67 rifiuti pericolosi, 157 rifiuti speciali. (si allega il dettaglio). Un risultato che viene consolidato e ampliato con la firma dell’addendum all’accordo di collaborazione tra il Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, Vera Corbelli e il Comandante dei Carabinieri per la Tutela Ambientale, il GeneraleMaurizio Ferlae il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Taranto, Col. Luca Steffensenavvenuta oggi presso la Prefettura di Taranto. L’addendum fornisce un ulteriore sostegno al Commissario Straordinario nell’attuazione del percorso di bonifica e riqualificazione del capoluogo jonico, con particolare riguardo all’immediata assistenza e supporto alle attività di censimento delle discariche abusive nonché di campionamento finalizzato all’individuazione delle fonti di contaminazione.
La collaborazione interistituzionale in esame prevedrà, tra l’altro, un raccordo informativo e di supporto connesso con la realizzazione delle misure finalizzate all’esecuzione degli interventi di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione anche con l’adozione di appositi programmi tecnico – operativi condivisi.
“L’accordo firmato oggi rappresenta la prosecuzione e l’integrazione di una intesa con i NOE nata nel 2017- ha detto il Commissario, Vera Corbelli – per la prima volta in Italia, e a livello europeo, è in corso la realizzazione della valutazione del rischio ambientale su aree diffuse, soggette ad inquinamento di varie pressioni. Le azioni messe in campo dal Commissario hanno permesso di riscoprire e valorizzare le numerose risorse di questo straordinario territorio, come il Mar Piccolo. Anche le attività legate all’Osservatorio Galene hanno come obiettivo principale quello di contribuire a valorizzare l’istituzione di un parco delle acque. E sono ben felice di vedere – ha concluso il Commissario – che oggi la consapevolezza sulle grandi risorse e potenzialità di Taranto sia fortemente cresciuta e che anche la politica stia facendo proprie le evidenze emerse con il lavoro tecnico -scientifico messo in campo dal Commissario in sinergia con le Istituzioni e la comunità scientifica. Vanno in questa direzione, per fare solo alcuni esempi, le attività di ricerca sulla straordinaria biodiversità del Mar Piccolo, le azioni per la valorizzazione della mitilicoltura che ci consentiranno l’ottimizzazione della filiera e il rafforzamento di una attività produttiva strategica” .
Il modello operativo per la sicurezza ambientale messo in campo a Taranto dai carabinieri è unico nel suo genere. A Taranto è stato testato e messo a punto un percorso pilota.
“Visti i risultati significativi ottenuti grazie all’accordo con il Commissario, non solo andremo avanti e rafforziamo la collaborazione – ha spiegato il Generale Maurizio Ferla– ma applicheremo questo modello in altri territori a livello nazionale, tematica già affrontata con il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa”.