“Una produzione drasticamente diminuita negli ultimi anni fino al 60 per cento, difficoltà sempre più crescenti per quanto riguarda l’approvvigionamento della materia prima, decine e decine di lavoratori che, in attesa di seguire corsi di formazione, hanno come unica certezza la scadenza della Cassa integrazione a dicembre. E’ la sintesi di quanto sta accadendo nello stabilimento Cemitaly (l’ex Cementir) di Taranto, azienda produttrice di cementi d’altoforno. E’ la sintesi dell’ennesima crisi che colpisce la “città dei due mari” e che sta mettendo in pericolo il futuro di sessanta dipendenti e delle loro famiglie.”
E’ quanto affermato dall’on. Rosalba De Giorgi in occasione di un suo intervento alla Camera dei Deputati prima della sospensione dell’odierna seduta. Un intervento con cui la portavoce del MoVimento Cinque Stelle ha voluto evidenziare il difficile momento che stanno attraversando tutti quei lavoratori della società in oggetto che ad oggi non hanno alcuna certezza sul loro futuro occupazionale.
“L’ultima riunione tenuta di recente nella sede della Presidenza della Giunta della Regione Puglia fra rappresentanti sindacali ed aziendali – ha continuato la parlamentare – non ha fatto registrare grosse novità, tanto che le parti hanno ritenuto di aggiornarsi a settembre nella speranza che nel frattempo siano intervenute circostanze capaci di spazzare le incertezze e le contraddizioni che, purtroppo, stanno caratterizzando questa delicata vertenza.”
La deputata ha fatto riferimento ad “incertezze e contraddizioni” poiché se “da un lato, l’azienda sostiene di avere l’intenzione di proseguire l’attività produttiva su Taranto (del resto, ha ottenuto il rinnovo della concessione portuale presso il molo polisettoriale del capoluogo ionico con l’impegno di effettuare lavori per i prossimi tre anni), dall’altro, rimarca i problemi legati all’acquisto della loppa (materiale di scarto dell’attiguo altoforno dell’ex Ilva ed essenziale per la produzione del cemento)”. Problemi, questi ultimi, ulteriormente acuiti dal fatto che ArcelorMittal, attuale gestore dello stabilimento siderurgico, non ha ancora chiarito quali saranno i suoi programmi futuri, soprattutto tenuto conto che ha anche paventato la possibilità di “abbandonare” Taranto.”
“Lasciando a voi la valutazione di quanto appena illustrato – ha concluso l’on. De Giorgi rivolgendosi ai presenti in Aula – è davvero triste dover constatare che per chi lavora nello stabilimento tarantino di Cemitaly non ci siano garanzie per il futuro occupazionale. Per loro, al momento, c’è una sola àncora di salvezza: la prosecuzione della Cassa integrazione.”