Un’altra morte sul lavoro ci ricorda che è il mercato ed il profitto che governano le vite dei lavoratori. Sono i tempi della produzione, della consegna delle merci e l’organizzazione padronale del lavoro all’origine delle morti.
L’operaio è ormai considerato un elemento non pensante, al pari delle macchine con cui lavora, un esecutore di compiti a cui non è concesso pensare né alla propria sicurezza né a quella dei propri compagni. La morte di Cosimo Massaro verrà considerata un infortunio frutto della fatalità così come avvenne nel caso di Francesco Zaccaria, Alessandro Morricella e di tutti gli operai che hanno pagato con il prezzo della propria vita il diritto di lavorare e vivere dignitosamente.
CAMBIA IL PADRONE MA I MORTI SONO SEMPRE GLI STESSI!
Noi Comunisti non ci rassegniamo alla fatalità; riteniamo inaccettabile che i lavoratori muoiano sul lavoro per mano di imprenditori spregiudicati che badano solo al proprio profitto sulla pelle degli operai. Vogliamo che l’impianto ex-Ilva di Taranto venga RISANATO SIA DENTRO CHE FUORI.
Il Governo attuale, in continuità con quelli precedenti, considera primarie le ragioni dei capitalisti e non dei lavoratori e cittadini di Taranto. La sottomissione dell’Esecutivo Lega-Movimento5Stelle all’attuale proprietà ArcelorMittal Italia arriva al punto tale da non contrastare con la dovuta autorevolezza il consueto ricatto occupazionale, finalizzato ad ottenere la reintroduzione dell’immunità penale.
In questi anni, lo stabilimento è stato considerato “di interesse strategico nazionale” solo per tutelare i padroni. Noi ci chiediamo: perché proprio un sito di così tanto interesse strategico nazionale resta nelle mani di privati? È normale che questa immensa risorsa non sia gestita direttamente dallo Stato, nell’interesse dell’economia e della salute del territorio tarantino e del Mezzogiorno d’Italia?
Noi COMUNISTI chiediamo da anni la ri-nazionalizzazione della fabbrica siderurgica di Taranto, affinché venga avviata una seria e definitiva azione di manutenzione degli impianti, di messa in sicurezza dei lavoratori e la tanto attesa attività di risanamento ambientale.
Martina Franca, 16 luglio 2019