“Le ultime indiscrezioni stampa sul contratto siglato a settembre scorso con Arcelor Mittal sono del tutto fuori luogo, anzi manipolano la realtà. Non vi è un nuovo contratto ma – come è stato dichiarato sin da allora – un addendum, dove non c’è alcun riferimento all’esimente penale. L’immunità non è né nel contratto firmato da Calenda a giugno 2017 né nell’addendum di settembre 2018: si parla unicamente di modifiche che comportino l’annullamento totale o anche parziale del DPCM 2017 o delle condizioni che rendano non realizzabile il piano industriale, questo perché sul DPCM 2017 pende il ricorso al TAR della Regione Puglia. Questo clima di confusione creato ad arte non fa bene ai lavoratori e ai cittadini. Per questo plaudo all’impegno del Ministro Di Maio che sta andando avanti nonostante gli attacchi provenienti da più parti. Il responsabile del MiSE ribadisce chiaramente che l’immunità penale per l’ex Ilva, sancita dal dl 1/2015, verrà cancellata in maniera definitiva e totale dal prossimo 6 settembre grazie alla norma contenuta nel dl Crescita di recente approvazione. Su questo punto non c’è mai stata nessuna intenzione di indietreggiare. D’altra parte, il ministero dell’Ambiente rivedrà – come annunciato qualche settimana fa – l’AIA, assolvendo a una sua prerogativa prevista per legge, sempre nell’ottica di preservare la salute dei cittadini e dei lavoratori di Taranto. Lo accettino anche le associazioni di categoria, parte dei sindacati, l’azienda affittuaria, le opposizioni politiche e chiunque altro voglia il reinserimento dell’immunità. Non ci lasciamo intimorire da questa condizione di scompiglio creata ad hoc per cercare di ristabilire lo stato precedente delle cose: stiamo scrivendo una storia diversa per Taranto”. Lo dichiara il deputato tarantino del MoVimento 5 Stelle, Giovanni Vianello.