Sono stati eseguiti 8 ordini di custodia cautelare e due denunce a piede libero, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Giudice delle indagini Preliminari del Tribunale di Taranto, Dr. Benedetto Luperto, su richiesta dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Remo Epifani, nell’ambito dell’operazione “Dirty Money”.
Usura, estorsione e rapina dal 2015 ad oggi: questo il quadro emerso a carico – a vario titolo – dei 10 indagati. Gli arrestati, tutti molto conosciuti a Grottaglie, hanno numerosi e gravi precedenti penali per reati contro il patrimonio, la persona e relativi allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Uno di loro si trova attualmente agli arresti domiciliari in provincia di Roma. Un altro degli arrestati si trova ai domiciliari nel comune di Taranto dopo essere stato arrestato e tradotto in carcere lo scorso ottobre per detenzione illegale di arma del tipo kalashnikov.
Degli otto arrestati (3 in carcere, 5 agli arresti domiciliari) quattro sono fratelli mentre un quinto è il loro padre. Altri due soggetti, coinvolti nelle indagini, risultano indagati in stato di libertà.
Gli arresti di questa mattina, sono il risultato di una attenta e mirata indagine che ha preso l’avvio grazie alla collaborazione ed alla denuncia di un imprenditore agricolo di Grottaglie che, in un periodo di difficoltà economiche, aveva chiesto un prestito di 14 mila euro ad un soggetto (attualmente in carcere), pregiudicato di Grottaglie.
L’imprenditore aveva stretto con l’usuraio un accordo che prevedeva la restituzione del denaro in 6 mesi ( 20mila euro con l’85% degli interessi su base annua).
A seguito dell’arresto del pregiudicato, avvenuto prima dell’estinzione del debito, i 4 figli dell’uomo (tra gli arrestati di oggi), hanno contattato il povero imprenditore, continuando l’attività usuraia del padre e chiedendo la restituzione del debito con un interesse maggiorato al 120%. Ormai impossibilitato a restituire le somme di denaro, l’imprenditore era diventato vittima delle continue minacce ed aggressioni sia verbali che fisiche non solo ad opera dell’usuraio, ma anche dei suoi figli e di altri concorrenti.
L’imprenditore, che si era rivolto al commissariato di Grottaglie, presentando denuncia, avrebbe subito infatti diverse aggressioni e vessazioni: in una circostanza sarebbe stato raggiunto e malmenato da 3 soggetti, in pieno giorno, nel centro di Grottaglie. I tre uomini gli avrebbero intimato di saldare il debito contratto. A seguito di questa circostanza, l’imprenditore aveva riportato alcune lesioni e si era recato in ospedale. Nella stessa giornata era stato accerchiato da 8 uomini che, dopo averlo avvicinato mentre l’imprenditore si trovava nella propria auto, gli avrebbero intimato di uscire dal veicolo, portandosi via l’auto, che non gli sarebbe stata restituita se non dopo che avesse pagato il debito contratto.
Nella giornata di oggi 40 agenti, con il supporto del personale della Questura di Taranto, di Unità Cinofile della Polizia Frontiera di Brindisi e del Commissariato di Anzio Nettuno, in provincia di Roma, – dove si trova uno degli arrestati – hanno eseguito inoltre numerose perquisizioni nei luoghi utilizzati dagli indagati: nel corso di tali operazioni sono stati rinvenuti e sequestrati 33mila euro in contanti, diversi monili in oro, due rolex, una pianta di marijuana alta due metri, 100 grammi di hashish con il relativo materiale di confezionamento, numerosi documenti contabili e carnet di assegni e carte di credito.