Negli ultimi 10 anni la politica ha fatto di tutto per frenare il cambiamento nella PA, gli addetti si sono progressivamente ridotti determinando contrazione del perimetro pubblico nonché del servizio reso al cittadino.
Fp Cgil – Fp Cisl – Uil FPL lo hanno ribadito in piattaforma vertenziale nazionale: “per rendere un ottimo servizio al cittadino servono politiche necessarie per migliorare la Pubblica amministrazione”, partendo dal soddisfacimento e dalla valorizzazione del personale pubblico.
Il caso della Provincia di Taranto ne è l’emblema.
Le lavoratrici e i lavoratori sensibilmente ridotti per effetto delle norme intervenute, versano in una continua incertezza sulle loro condizioni presenti e future, che ormai si protraggono da anni. Di fronte a questa situazione, e al perdurare di condizioni di criticità delle condizioni di lavoro e del riconoscimento di alcuni diritti, le organizzazioni sindacali avevano chiesto ripetutamente tavoli di incontro e confronto puntualmente ignorati e disattesi, sino ad arrivare ad una richiesta di incontro al Presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti, che potesse essere di chiarimento e derimente, ugualmente non riscontrato.
Per tale ragione le categorie della funzione pubblica di CGIL, CISL e UIL, lanciano un ultimo appello.
Vi è un mancato rinnovo di contratto per l’anno 2019, buoni pasto inutilizzabili da mesi, mancata corresponsione della produttività 2018, svuotamento e paralisi degli uffici, e pertanto inspiegabile mobilità – dicono Ronsisvalle, Ferri e Murri, rispettivamente di FP CGIL, FP CIL e FPL UIL – eppure si continua nel perdurare in un comportamento di non riconoscimento dei ruoli, come della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ente Provincia, prefigurando una condotta anti-sindacale che non può essere tollerata.
Gli stessi dipendenti manifestano un sentimento di delusione rispetto ai buoni auspici manifestati dal Presidente in occasione di saluto di insediamento con i predetti dipendenti.
Eppure la riorganizzazione degli uffici e dei servizi che pur costituiscono elemento vitale per la qualità dei servizi resi al cittadino, non sono stati oggetto di informazione e di eventuale confronto.
Se dalla Provincia dunque non dovessero arrivare, nei prossimi giorni segnali di ripresa sulle relazioni sindacali, sarà inevitabile l’insorgere della conflittualità, con la valutazione con i lavoratori per l’acquisizione del mandato per la proclamazione dello stato di agitazione.