A led, in stile, di design, avanguardia o tradizione, colore o discrezione, trasparenti o satinati in un caleidoscopio di sfumature e giochi di forma e colore: c’è tutto un mondo, pronto ad essere appeso al soffitto delle varie stanze delle vostre abitazioni. È quello dei
lampadari, capaci oggi più che mai di uscire dal perimetro strettamente funzionale per rappresentare autentici elementi e
complementi d’arredo.
Belli, bellissimi e ad alto coefficiente di creatività, talvolta si fanno multifunzionali come i modelli di
lampadario a sospensione che integrano ad esempio
pale di ventilazione. Insomma, ogni modello nasce con una sua vocazione all’abitare – sia essa ufficio, casa,
living o cucina, camera da letto o sala da bagno – e garantisce un tocco di gusto su cui può davvero valer la pena di investire, soprattutto in termini di ricerca e attenzione ai dettagli.
Illuminare, ma dove?
Lampadario sì, ma per illuminare dove? La domanda pare banale, ma la scelta su
dove posizionare il punto luce – spesso l’unico della stanza e quindi destinato a caratterizzarne, nel bene o nel male, estetica e vivibilità – non è così scontata.
Fuori dai perimetri di autentiche filosofie d’arredo come il
feng shui, in generale si prediligerà l’
installazione del punto luce principale in corrispondenza degli spazi che a terra ospitano la vostra prevalente attività in quella stanza.
In
sala da pranzo, ad esempio, via libera al lampadario a sospensione sopra al tavolo. Nella
cameretta dei più piccini, invece, si può ipotizzare un
lampadario a massima diffusione di luce anche fredda, anche a led, così da consentire ai bimbi di giocare ovunque individuando sempre con chiarezza ogni oggetto – pupazzo, mattoncino, palla… – che potrebbe trovarsi sul pavimento ed essere d’inciampo. In quel caso, semmai, si potranno abbinare al lampadario a sospensione altre soluzioni a
luce calda e soffusa per i momenti pre-nanna.
Ma non sempre si può
scegliere la posizione del lampadario. Se non siete voi a seguire la progettazione impiantistica della vostra abitazione o del vostro ufficio, allora – come in un tango dell’arredo – sarà più opportuno che a condurre la danza del mobilio sia il punto luce esistente. Anche in quel caso, però, si potrà intervenire su quale lampadario e quale tecnologia di
illuminazione utilizzare, così da caratterizzare comunque lo spazio con un elemento originale e funzionale.
Qualunque sia il lampadario scelto, attenzione alle altezze. Eh sì, anche il
cavo a cui sarà sospeso l’oggetto vero e proprio ha la sua importanza e fa a tutti gli effetti parte del tutto. Per essere valorizzato al massimo, il vostro lampadario ha bisogno di un certo distacco dal soffitto. Guai ad affrittellarlo sulla parete superiore: per quanto bello, stiloso e colorato possa essere, ne risulterebbe mortificato. Occhio anche ad abbassarlo troppo, perché in quel caso la testata a fil di vetro o altra lamina pericolosa è in agguato.
Lampadari belli e possibili
Materiali innovativi,
illuminotecnica all’avanguardia, un design che nulla sacrifica al gusto e all’eleganza, sono oggi alla portata di tutti e di ogni ambiente. Se è vero che ciascun lampadario è la risposta a un’esigenza peculiare – sia essa d’uso o estetica – è altrettanto vero che oggi soluzioni specifiche e adatte alle domande di luce più disparate esistono a misura di ogni tasca.
Allo stesso modo si diversificano i canali di approvvigionamento, con gli spazi vendita esclusivi e d’alta gamma, pronti a proporre
lampadari per l’interior design più esigente che si affiancano a ottime proposte in grandi superfici di distribuzione, con rapporto qualità-prezzo su cui davvero non c’è nulla da dire.
A rendere il vostro lampadario dei desideri più o meno costoso, contribuiscono molti fattori. I
materiali, innanzitutto, che possono spaziare dal
vetro chiaro, soffiato o aperto a mano come il pregiato
vetro di Murano, fino ai
metalli con acciaio, bronzo e ottone a farla da padroni.
Le
finiture, anche, concorrono a determinare il prezzo qualora prevedano elementi come foglia d’oro, argenti, cromature… va da sé, tra una
verniciatura pur pregiata e un materiale realizzato con processo di
galvanizzazione si cambia gamma. Il contributo progettuale e ideale, il
design insomma, fa il resto.
La lampada giusta
Ok: il posizionamento perfetto è individuato. Il lampadario dei sogni: trovato! E adesso: che
tipo di lampada utilizzare? Qualità, consistenza, gradazione di colore del getto luminoso, sono caratteristiche capaci di cambiare significativamente il volto e la percezione di uno stesso ambiente.
Se luci più calde, con gradazioni gialle o aranciate, fanno la differenza negli spazi dedicati al relax come quelli attorno ai divani del
salotto oppure le
camere da letto, altri luoghi di vita richiedono luminosità senz’altro più decisa.
La
cucina è tra questi. Tagliare, sminuzzare, mescolare e dosare pizzichi e bocconi: meglio vederci bene e optare per un lampadario in grado di diffondere la luce a 360 gradi. L’
illuminotecnica contemporanea offre una soluzione interessante nel
LED.
LED: orgoglio e pregiudizio
La sigla
LED è acronimo dell’inglese
Light Emitting Diode – ovvero diodo a emissione di luce – ed è accompagnata dal pregiudizio di corrispondere a una
luce troppo fredda. Non è così. Prendendosi il tempo per entrare in confidenza con questa lampada, che dal 1° settembre 2018 ha scalzato la “nonna”
alogena dagli scaffali – e in conseguenza pian piano farà altrettanto coi vostri lampadari – si può affrontare il passaggio obbligato senza rimpianti.
Vediamo come. La temperatura di
luce emessa da una lampada si misura in
kelvin.
Lampade LED al di sotto dei 3700 kelvin vi restituiranno l’effetto chiaro caldo dell’alogena a cui eravate abituati, ma con un
risparmio energetico apprezzabile e alta luminosità. Sulla durata, longevità mai vista, e i costi di manutenzione, prossimi allo zero, non c’è partita. Idem sulla sostenibilità ambientale, il che non guasta di certo. Le migliori in commercio? Quelle di
Luceled.