A seguito della richiesta di 6 consiglieri di minoranza si è tenuta il 27/06/2019 la riunione della 2^ Commissione consiliare “Assetto del territorio e lavori pubblici”.
Per l’amministrazione comunale vi è l’esigenza di porre fine all’attuale stato di degrado di Piazza Verdi e alla scarsa sicurezza per gli utenti a causa del pavimento sconnesso dalle radici degli alberi di pino. Partendo da questa necessità viene commissionato un nuovo progetto dell’importo di €. 200.000,00 che, tra l’altro, prevede l’abbattimento della fontana esistente costruita su un progetto individuato ed assegnato da una commissione tecnica formata da esperti.
A mio parere l’intervento necessario e meno dispendioso sarebbe quello di intervenire con una decisa manutenzione per mettere in sicurezza la piazza e renderla più fruibile anche perchè non si può far passare il principio per il quale se una struttura, uno spazio, non funziona o è degradato, si va all’abbattimento senza interventi di recupero.
Ma è ancora più grave il fatto che il progetto che sta per essere appaltato non ha avuto nessun livello di coinvolgimento della competente commissione consiliare, quindi del Consiglio Comunale, ma soprattutto ne è stata all’oscuro l’intera città.
L’attuale fontana, il cui progetto fu redatto dal compianto architetto Renato Cavallo, a mio parere risponde alle fondamentali esigenze che devono essere a base di un’opera pubblica, voluta dall’amministrazione dell’epoca. E cioè: La piazza deve essere un centro di aggregazione e punto di incontro e di socializzazione dei cittadini. L’opera architettonica deve richiamare la memoria storica della città evidenziando gli elementi essenziali che caratterizzano l’identità di una comunità. Due in particolare sono gli elementi fondamentali che sono ben visibili nell’opera di Renato Cavallo: l’agricoltura e la ceramica tradizionale ed artistica di Grottaglie. Infatti il corpo principale dell’opera, gli inserti ceramici nei pavimenti e, soprattutto le colonne presenti che la circondano rispettano fedelmente quel richiamo. Ecco perché sono fortemente convinto che, dell’opera di Cavallo (pur prendendo atto che il corpo centrale viene salvaguardato nel nuovo progetto), andrebbero salvate e ripristinate le colonne in tufo con gli intarsi di ceramica.
Purtroppo, nella seduta della Commissione (che è bene ricordare si è tenuta su richiesta delle minoranze) non c’è stata la volontà di recuperare sul piano della condivisione e, soprattutto, di evitare l’abbattimento delle colonne di tufo esistenti. Inoltre, pur presente nella sala, non è stato consentito al progettista, arch. Roberto D’Elia, di illustrare il proprio progetto e le tre alternative progettuali proposte all’amministrazione.
Ecco perché allo scopo di recuperare un minimo di coinvolgimento e di capacità di ascolto ho proposto la sospensione della procedura di gara. In questo modo si poteva organizzare un incontro più partecipato in cui il progettista avesse la possibilità di illustrare il suo progetto e confrontarsi con eventuali suggerimenti che potrebbero essere proposti.
Ma da parte dell’amministrazione comunale è emersa una sostanziale chiusura.
Francesco Donatelli
Presidente del Gruppo consiliare “Articolo UNO”