“Abbiamo provato, con una serie di atti formali in questi mesi – fa sapere l’assessore alle società partecipate Paolo Castronovi – a dialogare con il vertice del Ctp, ad oggi senza risultato, in relazione ad una ipotesi condivisa ed ottimale di gestione dell’azienda pubblica, una azienda che dal nostro punto di vista, e a registrare le numerose segnalazioni dei cittadini, continua a non prestare servizi efficienti e sostenibili. Un unico riscontro di questi giorni, su materia tariffaria, ha avuto il sapore della provocazione, ma noi siamo istituzione e badiamo al sodo e agli interessi dei contribuenti.
Perché, come se il giudizio tecnico negativo non fosse sufficiente, registriamo che anche se terminata la fase elettorale provinciale, si insiste nell’utilizzare il Ctp, pur sempre una partecipata del Comune di Taranto, come strumento di lotta politica e con lo scopo di mettere in costante difficoltà l’altra nostra partecipata Amat SpA, per la quale, come noto, l’Amministrazione comunale ha avviato un importante rilancio.
Non possiamo e non vogliamo essere ancora coinvolti in questo squallido spettacolo. Acquisita, dunque, l’impossibilità di una qualunque forma di dialogo costruttivo, il Comune di Taranto non parteciperà all’assemblea dei soci del Ctp e proseguirà sulla strada indicata dal Consiglio comunale nella direzione del recesso da quella partecipata, per altro in coerenza con le previsioni in questi casi della Riforma Madia e del piano dell’Amministrazione comunale sulle società partecipate”.