Due pregiudicati baresi di 49 e 43 anni, sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Barletta per furto aggravato in concorso. I militari, la mattinata scorsa, sono giunti in uno stabile in Via Leonardo Da Vinci a seguito di una segnalazione pervenuta al 112 della locale centrale operativa, nella quale un cittadino comunicava la presenza sospetta di due individui all’interno di un condominio. I militari di pattuglia, che già si trovavano in zona, entrati nel condominio hanno subito notato la presenza di due uomini che stavano scendendo velocemente le scale. Visto l’atteggiamento sospetto, li hanno fermati e sottoposti ad una perquisizione personale nel corso della quale li hanno trovati in possesso di 600 euro in contanti e di due telefoni cellulari. Poco dopo, gli stessi militari, hanno constatato che in un appartamento al quarto piano era stato appena compiuto un furto. Si trattava di un’abitazione appartenente ad un’anziana signora, al momento assente, nella quale era stata infatti sottratta la somma di 600 euro, pari alla pensione prelevata dalla donna pochi giorni prima, custodita all’interno di un armadio. Nel sopralluogo di furto i militari hanno anche constatato che i malfattori avevano messo a soqquadro solo una parte dei suppellettili, in quanto evidentemente disturbati da qualcuno. Sulla pubblica via, gli stessi militari hanno poi individuato l’autovettura usata dai due, con all’interno piccoli cacciavite che venivano sequestrati. I due, su disposizione della competente A.G., sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Trani, in attesa di giudizio. Le indagini dei Carabinieri proseguono per accertare eventuali loro responsabilità su altri analoghi furti commessi in zona.
L’intensificazione dei servizi di controllo del territorio messi in atto dalla Compagnia di Barletta, con la collaborazione dei cittadini nel segnalare alle FF.OO., in qualsiasi ora del giorno o della notte, auto o persone sospette, ha, ancora una volta, consentito di assicurare alla giustizia due malfattori e di tutelare così il patrimonio privato, in questo caso appartenente ad una persona anziana, particolarmente vulnerabile a qualsiasi tipo di reato.