A ribadirlo, in una nota, sono Gina Lupo e Massimiliano Stellato, consiglieri comunali di Taranto.
L’annuncio – continuano gli esponenti di Puglia Popolare – riguardante la richiesta di cassaintegrazione per 1400 lavoratori per 13 settimane è allarmante.
Taranto non può patire le variazioni di flusso dei cicli internazionali dell’acciaio.
Occorre innescare, subito, meccanismi di tutela per i lavoratori dipendenti a prescindere dagli ammortizzatori sociali.
Possibile – si domandano i consiglieri comunali – che uno dei colossi mondiali dell’acciaio non abbia saputo prevedere una fase negativa congiunturale del mercato dedicato?
Vogliamo dare – concludono Gina Lupo e Massimiliano Stellato – ancora spazio al noviziato dei gestori dello stabilimento ex-Ilva ma, al netto della copertura dei parchi minerari, c’è ancora tanta strada da fare per la salute, l’ambiente ed il lavoro dei tarantini.