L’annunciata cassa integrazione per 1400 lavoratori rappresenta un segnale di allarme che va colto in tutta la sua portata. Fa bene il sindaco di Taranto a dire che Arcelor Mittal deve tenere in debito conto il contesto sociale ed economico nel quale è insediato lo stabilimento siderurgico.
I lavoratori e le loro famiglie hanno già sopportato enormi sacrifici negli ultimi anni e dunque non è il caso di ripiombare in quel clima di incertezza e preoccupazione per le sorti occupazionali di migliaia di persone. Il futuro deve essere, per gli operai e per la città, foriero di scelte chiare, improntate al rispetto degli impegni assunti sia per quel che riguarda il piano industriale sia per quanto attiene l’impegno sul versante del risanamento ambientale. Arcelor Mittal deve sapere che la città è unita e che le istituzioni locali, a partire proprio dal Comune di Taranto, faranno fronte comune.
La massima assise cittadina, per quanto di sua competenza, sta già dimostrando con l’adozione di provvedimenti mirati di voler valorizzare altri settori produttivi maggiormente in linea con le vocazioni territoriali. Intanto, però, non possiamo permetterci di rinunciare ad un solo posto di lavoro.
Taranto, 7 giugno 2019
i consiglieri comunali
Piero Bitetti
Mimmo Cotugno
Vittorio Mele