I Carabinieri del N.A.S. di Taranto, nell’ambito di indagini delegate e coordinate dalla Procura della Repubblica di Brindisi, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura interdittiva del “divieto di esercitare per mesi nove la professione di medico” emessa –su richiesta della citata Procura- dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi, nei confronti di un medico specialista in servizio presso una casa di cura privata accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale della provincia omonima.
Le indagini hanno permesso di appurare che il professionista, nell’interesse della clinica privata, avrebbeistigato alla corruzione un medico specialista in servizio presso una struttura ospedaliera della provincia diBrindisi, chiedendogli di indirizzare pazienti ivi ricoverati, affetti da neoplasie epatiche, verso la clinica privatadove espleta attività lavorativa, al fine di effettuare trattamenti sanitari altamente remunerativi, finalizzati adincrementare le prestazioni di ricovero presso la citata clinica e, quindi, il suo ”budget”. Quale ricompensa perla sua disponibilità, il medico ospedaliero, che ha rifiutato di aderire alla procedura, avrebbe ricevuto denaromediante il conferimento di una consulenza scientifica retribuita da parte della clinica.
Nel contesto investigativo è altresì emerso che i trattamenti sanitari da espletare nella clinica privata non erano“necessari” in quanto potevano essere effettuati presso la ASL di Brindisi, attrezzata per tale tipo di servizio.
Taranto, 05 giugno 2019.