«Esprimiamo il nostro plauso ai Carabinieri per l’ultima brillante operazione che, nei territori di Castellaneta-Massafra-Palagiano, ha portato ad assicurare alla giustizia un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti e ricettazione di rame».
È quanto dichiara il presidente provinciale di CIA Due Mari (Taranto-Brindisi), Pietro De Padova.
«Siamo grati alle donne e agli uomini dell’Arma – ha aggiunto Vito Rubino, direttore provinciale di CIA Due Mari – perché la loro operazione pone fine a una lunga serie di furti di rame che ha creato enormi danni alle aziende agricole della zona, a causa dei ripetuti guasti alle linee elettriche».
Una questione che la declinazione provinciale di CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha più volte sollevato, mettendola al centro di denunce, iniziative, proposte per aumentare il livello di sicurezza nelle campagne contro le agromafie e la criminalità organizzata.
Nell’operazione sono stati eseguiti 6 provvedimenti restrittivi per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti e ricettazione di rame; le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera.
L’esecuzione ha portato alla luce le modalità e gli autori di numerosi furti, commessi dal novembre 2017 al dicembre 2018, in cui sono stati trafugati circa 12mila metri di cavi di rame del peso equivalente a circa 18mila kg e del valore di mercato di 100mila euro, con danni per oltre il milione di euro. Lo scorso gennaio, fu proprio CIA Due Mari a chiedere l’intervento del Prefetto di Taranto dopo l’ennesima interruzione di corrente elettrica dovuta al furto di cavi nella zona di Montecamplo, a Castellaneta. Abitazioni, aziende agricole e allevamenti restarono senza energia elettrica. Proprio in quella occasione, i dirigenti di CIA Due Mari richiamarono l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di fornire alle forze dell’ordine maggiori risorse di uomini e mezzi.
«Un territorio così esteso ha esigenza di essere presidiato continuamente in tutte le ore del giorno. Peraltro va dato atto che le forze dell’ordine presenti con la loro azione repressiva frequentemente arrestano individui sorpresi a sottrarre prodotti e mezzi agricoli», ha dichiarato Pietro De Padova.
«Ovviamente spesso accade che, nonostante l’impegno profuso, l’attuale legislazione consenta l’immediata scarcerazione, e così gli stessi individui tornano a delinquere. Occorre garantire la certezza della pena e l’inasprimento della condanna per simili reati, oltre che per gli autori materiali dell’azione anche per i ricettatori che rivendono sul mercato il materiale sottratto» ha aggiunto Vito Rubino.
«Purtroppo il furto di cavi elettrici non si configura come reato grave, ma provoca notevoli disagi. Sarebbe inoltre necessario da parte di Enel mettere in atto accorgimenti utili a ridurre al minimo il rischio di furti, utilizzando nuove tecnologie specialmente nei territori agricoli. Ai parlamentari del territorio chiediamo un impegno per le problematiche evidenziate e per far si che le aziende agricole siano maggiormente tutelate anche dal punto di vista legislativo per questo tipo di reati subiti» hanno concluso i dirigenti CIA Due Mari.