Sir James Fraser Stoddart, insignito del Premio Nobel per la Chimica 2016, nominato nel 2007 “Knight Bachelor” dalla Regina Elisabetta II per i suoi lavori sulla chimica e la nanotecnologia molecolare, ricevuto dai potenti del mondo come l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, sarà ospite della Provincia di Lecce.
Sabato 1 giugno, alle ore 9.30, nella sala consiliare di Palazzo dei Celestini, la Provincia di Lecce e le massime autorità civili, religiose, militari, universitarie, scolastiche, imprenditoriali, professionali ed associative del territorio, accoglieranno lo scienziato scozzese, che vive e lavora negli Stati Uniti, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo in ambito universitario e scientifico.
Preceduta da una breve visita a Palazzo Adorno, dove Sir Stoddart incontrerà privatamente il presidente Stefano Minerva, la cerimonia vedrà protagonisti anche gli studenti di alcuni istituti superiori del Salento coinvolti nell’organizzazione, in collaborazione con i docenti e i dirigenti scolastici. L’accoglienza a Palazzo Adorno, ad esempio, sarà curata dagli studenti dell’Istituto alberghiero “Presta Columella” di Lecce.
A dare poi il benvenuto al premio Nobel nel chiostro di Palazzo dei Celestini saranno le note eseguite dagli studenti del Liceo classico e musicale “Giuseppe Palmieri” di Lecce.
Il programma nella sala consiliare sarà, quindi, aperto dai saluti del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, del prefetto di Lecce Maria Teresa Cucinotta, del rettore dell’Università del Salento Vincenzo Zara, del dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Vincenzo Melilli e del docente e chairman del 14th ISMSC2019 (International Symposium on Macrocyclic and Supramolecular Chemistry 2019) Pierangelo Metrangolo.
Seguirà la presentazione dell’ospite, con la lettura di una nota biografica a cura degli studenti del Liceo Scientifico “Antonio Vallone” di Galatina.
Sarà, poi, la volta dell’intervento di sir James Fraser Stoddart.
Subito dopo ci sarà l’opportunità di confrontarsi direttamente con il Nobel per la Chimica, che risponderà ad alcune domande dei presenti. A seguire, il presidente Stefano Minerva consegnerà a sir Stoddart una targa di riconoscenza della comunità salentina con la seguente motivazione: “Per i suoi studi sulla progettazione e sintesi di macchine molecolari, fondamentali per sviluppi e applicazioni in settori tecnologici e della medicina, e per aver dato lustro al Salento con la sua presenza in occasione del 14th International Symposium on Macrocyclic and Supramolecular Chemistry 2019 (ISMSC2019)”.
Sir Stoddart sarà, quindi, invitato ad apporre la sua firma sul libro d’Onore della Provincia di Lecce.
L’accoglienza degli ospiti a Palazzo dei Celestini ed in sala sarà curata dagli studenti del Liceo “Virgilio” di Lecce. Le riprese video e foto a documentazione dell’evento, invece, dagli studenti del Liceo artistico e coreutico “Ciardo Pellegrino” di Lecce.
I presenti saranno poi invitati a partecipare al light buffet curato e allestito dagli studenti degli Istituti alberghieri “Presta Columella” di Lecce, “Moccia” di Nardò, “Aldo Moro” di Santa Cesarea Terme e IPSSEOA di Otranto. A seguire, gli ospiti prenderanno parte alle visite guidate in città (Palazzo dei Celestini, Palazzo Adorno, Basilica di Santa Croce e Quartiere Ebraico), curate dagli studenti-apprendisti ciceroni del Liceo Scientifico “Banzi Bazoli” di Lecce. Sarà presente alla cerimonia anche una rappresentanza della Consulta provinciale degli studenti.
L’evento di sabato rientra nelle “Giornate di Promozione della cultura scientifica”, realizzate da Gianni Podo, che la Provincia di Lecce (Servizio Tutela e Valorizzazione Ambiente, diretto da Rocco Merico) dedica agli studenti salentini. In soli tre anni di vita il progetto ha raggiunto risultati brillanti, con più di 4mila studenti di scuole superiori coinvolti e tantissime iniziative realizzate. Solo in quest’ultima edizione, da settembre ad oggi, 950 studenti di scuole superiori hanno potuto visitare laboratori di ricerca e scientifici ed aziende, e più di 1400 studenti hanno potuto partecipare gratuitamente a convegni ed incontri di altissimo livello, anche con eccellenze salentine. Infatti, un ruolo importante in queste azioni di promozione della cultura scientifica è stato giocato da salentini di successo sparsi nel mondo, che hanno accettato di tornare a Lecce per incontrare i giovani e raccontare la propria esperienza, risultando così per loro modelli positivi a cui fare riferimento.
Il Premio Nobel Stoddart è a Lecce per partecipare al 14th International Symposium on Macrocyclic and Supramolecular Chemistry (https//ismsc2019.eu), in programma dal 2 al 6 giugno prossimi presso il Teatro Apollo, l’Hotel Tiziano e il Monastero degli Olivetani, organizzato dal Politecnico di Milano e da altre prestigiose istituzioni universitarie e scientifiche. Per comprendere la portata di questo evento internazionale, basta dire che arriveranno a Lecce 730 illustri docenti e ricercatori, provenienti da 31 Paesi.
In appendice al prestigioso Simposio, martedì 4 giugno, ore 16.30, presso l’Hotel Tiziano a Lecce, si terrà un’altra iniziativa voluta dalla Provincia di Lecce e dal team Notte Europea dei Ricercatori: “Un pomeriggio col Nobel”, in cui il premio Nobel per la Chimica, Sir James Fraser Stoddart incontrerà studenti di scuola superiore, studenti universitari e la comunità salentina per una conferenza divulgativa sulle “macchine molecolari”. All’evento si sono già registrate più di 800 persone, soprattutto giovani, provenienti da tutta la provincia.
Obiettivo della Provincia di Lecce è diffondere la cultura scientifica, in particolare tra i giovani, nella convinzione che questo percorso offre al territorio occasioni di sviluppo economico, sociale e renda i singoli più maturi e aggiornati di fronte a scelte delicate riguardanti salute e ambiente.
Lecce, 30 maggio 2019
Nota biografica
James Fraser Stoddart è nato a Edimburgo, in Scozia, il 24 maggio 1942. Cresciuto in una fattoria a sud della città, priva di elettricità e delle altre moderne comodità, sin da piccolo mostrò una grande passione per i puzzle e per lo smontaggio e il rimontaggio dei macchinari agricoli, passioni che lo avrebbero portato in futuro prima ad avvicinarsi alla stereochimica e alla topologia, e poi al concepimento e allo sviluppo delle macchine molecolari. Ha due figlie, Fiona e Alison, entrambe con un dottorato in chimica, avute dalla moglie Norma, scomparsa nel 2004.
Stoddart ha conseguito la laurea presso l’Università di Edimburgo nel 1964 ed ha ottenuto il dottorato di ricerca nel 1966 presso la medesima università. Nel 1967 svolse un periodo di ricerca post-dottorato presso la Queen’s University, Ontario, Canada, con un posto finanziato dal National Research Council. Nel 1970 si trasferì alla Sheffield University come membro ricercatore della Imperial Chemical Industries (ICI). In questi anni si avvicina al mondo degli eteri corona e alla sintesi templata, interessi che getteranno le basi per la sua carriera di successo. Nel 1990 accettò la cattedra di chimica organica all’Università di Birmingham, dove fu preside della Scuola di Chimica fino al 1997. Decise poi di trasferirsi negli Stati Uniti, all’Università della California a Los Angeles, dove fu Saul Winstein Professor of Chemistry, succedendo in questo incarico al Premio Nobel per la Chimica 1987 Donald Cram. Nel maggio del 2003 divenne direttore del California NanoSystems Institute (CNSI) e assunse la cattedra Fred Kavli in NanoSystem Sciences. Nel 2008 è diventato Board of Trustees Professor al Dipartimento di Chimica della Northwestern University, posizione che occupa attualmente. Dal primo marzo 2008 è anche Professore Emerito di Chimica presso l’Università della California a Los Angeles. È il direttore del Center for the Chemistry of Integrated Systems (CCIS) alla Northwestern University.
Usando processi di riconoscimento molecolare e di autoassemblaggio, Stoddart è riuscito a sintetizzare molecole meccanicamente interconnesse (come ad esempio i rotassani, nei quali una molecola a forma di filo è inserita in un’altra molecola a forma di anello). Tali molecole possono essere utilizzate come dispositivi meccanici simili alle macchine del mondo macroscopico, motivo per il quale nel 2016 gli è stato conferito il premio Nobel per la chimica. Queste piccolissime macchine, chiamate per l’appunto nanomacchine, funzionano grazie al movimento relativo dei loro componenti molecolari, i quali possono essere attivati tramite stimoli chimici, elettrici o ottici. Le nanomacchine sono migliaia di volte più piccole di una cellula e possono essere utilizzate come interruttori molecolari, sensori, attuatori, amplificatori e motori nel mondo delle nanoscienze. Su questi argomenti Stoddart ha collaborato a lungo con il professor Balzani, con il quale ha pubblicato quasi settanta articoli scientifici, fra i quali la prima rassegna sulle macchine molecolari artificiali (2000) e lo sviluppo di ascensori molecolari (2004) e nanomotori ad energia solare (2006). In collaborazione con altri gruppi di ricerca, Stoddart ha inoltre dimostrato che nanomacchine opportunamente progettate potrebbero essere utilizzate per costruire memorie elettroniche ultraminiaturizzate e per aumentare l’efficacia di farmaci, ad esempio per la cura dei tumori.
Il professor Stoddart ha alle spalle più di 50 anni di carriera come chimico, duranti i quali ha pubblicato più di 1000 articoli, 3 dei quali sono stati citati oltre le mille volte, 15 sono stati citati più 500 volte e 27 di questi superano le 300 citazioni. L’elemento caratteristico di tutti i suoi articoli è lo stile “cartoon” utilizzato per rappresentare le molecole. È stato tra i primi ricercatori che ha fatto un uso esteso di colori nelle sue pubblicazioni, utilizzando colori differenti per diverse parti delle molecole, che spesso servono a rappresentare le diverse proprietà dei vari componenti molecolari. Ancora oggi Stoddart utilizza schemi di colori ben precisi in tutte le sue pubblicazioni, metodo che è stato adottato anche da altri ricercatori che si occupano di tematiche simili alle sue. Nei suoi laboratori hanno lavorato più di 400 dottorandi e studenti postdoc, attratti dal suo talento e dalla sua creatività, più di 80 dei suoi allievi hanno poi intrapreso una carriera accademica indipendente.
Durante gli anni il suo lavoro ha ricevuto numerosissimi premi, tra cui il premio per la chimica dei carboidrati della Chemical Society (1978), il premio internazionale Izatt-Christensen per la chimica macrociclica (1993), la medaglia d’oro Nagoya per la chimica organica (2004), il premio internazionale King Faisal per la scienza (2007), il premio Albert Einstein per la scienza (2007) e il premio Arthur C. Cope dell’American Chemical Society (2008). Ha preso parte ai 20 ricercatori che sono stati invitati alla Royal Swedish Academy of Sciences a Stoccolma nel dicembre 2001 per partecipare al simposio Nobel su “Frontiers of Molecular Sciences”. Nel 2007 la Regina Elisabetta II gli ha conferito il rango di Knight Bachelor per i suoi lavori sulla chimica e la nanotecnologia molecolare. A tale proposito si racconta un curioso aneddoto. Il ciambellano, nel presentare Sir Fraser Stoddart alla Regina, fece riferimento alle “nanotologie”; la Regina si accorse del grossolano errore e rimediò con classe, ingaggiando con Sir Fraser un breve ma intenso scambio di battute.
(Scheda a cura di Sebastiano Mantovani)