La Regione Puglia acquisirà, sia da parte della Provincia di Taranto che da parte degli organismi direttivi dell’istituto di Alti studi musicali “G. Paisiello”, tutti gli atti ufficiali (lettere, richieste di incontri e di chiarimenti indirizzate al Miur, interlocuzioni tra i due enti e tra questi e la stessa Regione) relativi all’annosa questione del prestigioso conservatorio tarantino.
È quanto è stato deciso giovedì pomeriggio nel corso dell’audizione, tenutasi in VI commissione consiliare presieduta dal presidente Domenico Santorsola, del presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti, del presidente del CdA e del direttore dell’istituto Paisiello, Domenico Rana e Gabriele Maggi, su richiesta dei consiglieri regionali Gianni Liviano e Donato Pentassuglia.
Lo scopo è quello di impegnare successivamente il presidente della Regione a prendere in carico la questione già a partire dalla prossima seduta del Consiglio regionale. Del resto già in precedenti occasioni la Regione è intervenuta con stanziamenti straordinari per garantire il corretto esercizio del Conservatorio i cui docenti, insieme al personale amministrativo, stanno garantendo lo svolgimento regolare delle lezioni e delle sessioni d’esame pur non percependo da più di quattro mesi lo stipendio.
Sulla questione degli stipendi arretrati, il presidente della Provincia Gugliotti ha ribadito di essere pronto a venire incontro alle esigenze di docenti e amministrativi anticipando le somme necessarie per il pagamento degli emolumenti purché il Miur ne garantisca la rifondazione nel momento in cui diventano operativi gli stanziamenti previsti dal governo per gli istituti musicali, e il Paisiello è tra questi, per i quali è in itinere il processo di statalizzazione.
Per il resto è stato ribadita la necessità di far fronte comune (Provincia, istituto Paisiello, consiglieri regionali e parlamentari tarantini) per portare alla ribalta mediatica la difficile situazione in cui l’istituto di Alti studi musicali si dibatte e per non disperdere una storia ormai novantennale di una istituzione, è stato ribadito durante i lavori della commissione, che è patrimonio regionale e non solo della città di Taranto.
Già a partire da domani Provincia e Paisiello provvederanno ad approntare le rispettive relazioni tecniche da consegnare al presidente della VI commissione perché poi possano essere messe a disposizione dei consiglieri regionali per un’azione incisiva in Consiglio regionale impegnando quest’ultimo a investire dell’intera questione il vicepremier Di Maio in modo che questi possa fornire risposte anche su questa tematica in occasione del prossimo incontro che lo stesso ha programmato a Taranto per il prossimo 24 giugno.
“Ringrazio il presidente Gugliotti e i professori Rana e Maggi per aver accettato di comparire in audizione”, commenta Gianni Liviano in conclusione dei lavori. “Lo spirito di questa convocazione – ha poi aggiunto il consigliere regionale tarantino – è stato improntato sin dal primo momento nel tentativo tutti insieme di fornire risposte e individuare soluzioni possibili e senza l’intento di voler far sedere qualcuno sul banco degli imputati. Novant’anni di storia non possono essere mandati al macero per colpa delle lentezze burocratiche”.
“Siamo soddisfatti – ha sottolineato il presidente Gugliotti – dell’interessamentelo della Regione Puglia a sostegno dell’azione già intrapresa dalla Provincia di Taranto culminata con la nota del 2 maggio. Auspichiamo – ha concluso – che questo fronte comune possa finalmente smuovere il Ministero che dovrà riscontrare la suddetta nota e consentire, finalmente, che la Provincia possa anticipare le somme necessarie al pagamento degli emolumenti arretrati”.
Duro, invece, il commento della consigliera provinciale Francesca Franzoso per la quale Il pressapochismo dimostrato dalla Provincia di Taranto ha avuto il duplice effetto di aggravare, da una parte, la vertenza occupazionale, dall’altra, di fiaccare il prestigio dello storico istituto. Non è possibile – ha poi concluso – rimanere mesi immobili, in attesa della risposta del Ministero, lasciando il Paisiello in balia delle onde. La volontà politica di sostenere l’istituto, con adeguata copertura finanziaria va ribadita e dimostrata con gli atti, come è stato fatto fino ad ora”.
Per il presidente del CdA del Paisiello, Rana, “la dialettica che è scaturita dall’incontro ha dato un buon segnale di partenza di un dialogo che si prospetta costruttivo. Certo I tempi stringenti impongono di fare presto. Comunque – ha poi concluso Rana – il funzionamento dell’istituto non ha prodotto disservizi solo per l’abnegazione e i sacrifici del personale docente e amministrativo che, pur senza stipendio da diversi mesi, continua con il suo lavoro a garantire il diritto allo studio di 600 studenti”.