Dopo un anno di stop finalmente riparte il Contratto Istituzionale di Sviluppo (C.I.S.) per Taranto.
Riparte da dove si era fermato e da dove è rimasto impantanato per un anno.
Non si perda più tempo allora.
90 milioni per Taranto. 72 per l’Arsenale. 30 milioni per le fasce deboli.
2,5 milioni per le assunzioni Arpa.
30 milioni per la nuova strumentazione sanitaria.
Queste alcune delle risorse messe in campo dai Governi Renzi e Gentiloni che hanno subito un brusco stop da chi in campagna elettorale ha raccontato fandonie ed oggi non può che proseguire la strada già intrapresa per tenere Taranto al centro delle azioni di questo Governo.
Il C.I.S., si badi bene, rappresenta proprio una misura di sistema per rendere Taranto emancipata dalla monocultura industriale. Disegna nuovi scenari rendendo prioritario lo sviluppo del porto, della Città Vecchia e dell’Arsenale.
Ed allora non si comprendono davvero le ragioni di questo illogico freno per l’immediato utilizzo di queste somme.
Risorse dei Governi a guida PD che Di Maio utilizzerà per la sua mediocre campagna elettorale.
Se questo è il male minore lo accettiamo per il bene di Taranto, ma chiediamo con forza di proseguire spediti nella realizzazione di quanto lasciato in dote.
Si sbrighi Di Maio. Recuperi il tempo perduto e utilizzi tutte le risorse appostate.
Certo che con un filo di amarezza non possiamo che rimarcare come il C.I.S. veda oggi, nella nuova convocazione, la mancanza di diversi attori istituzionali e sociali che prima venivano invitati e potevano essere sentinelle positive del territorio.
Oggi Di Maio ha allontanato questi, penso a Cgil, Cisl Uil, a favore di qualche attore di sottogoverno ministeriale che nulla conosce delle vicende tarantine.
Taranto ha perduto un anno grazie a questo Governo. Speriamo non perda la speranza dopo questa convocazione.
Avv. Giampiero Mancarelli Segretario provinciale PD Taranto