“Novant’anni di storia non possono andare in fumo soltanto perchè, da un lato, il Governo non procede a concludere definitivamente l’iter di statalizzazione, o quanto meno procede con lentezza, dell’Istituto di Alti Studi Musicali “G. Paisiello”, dall’altro, la Provincia di Taranto non dà attuazione ad un recente decreto (il n°121 del 22/02/2019) che pure le fornisce strumenti normativi per intervenire a sostegno del liceo musicale”.
Non usa iperboli Gianni Liviano, consigliere regionale tarantino, per descrivere la situazione in cui versa il prestigioso istituto tarantino diventata ormai “inaccettabile e che non può più essere tollerata a lungo”.
Proprio per cercare, quantomeno, di porre rimedio ad uno stato che vede i docenti dell’istituto “non percepire stipendi da oltre due mesi pur continuando a garantire, insieme al personale tutto, la regolarità delle lezioni”, Liviano, e con lui il consigliere regionale Donato Pentassuglia, ha chiesto al presidente della VI Commissione consiliare, Domenico Santorsola, di convocare, al più presto, in audizione il presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti, il presidente del cda del Paisiello, Domenico Rana, e il direttore dell’istituto, Gabriele Maggi.
“La situazione di impasse – spiega Liviano – può essere facilmente superata. Basterebbe, al momento, – aggiunge il consigliere regionale – che la Provincia di Taranto intervenisse procedendo al pagamento degli stipendi arretrati e di quello in corso di maturazione”.
Non si tratta, sottolinea Liviano, di un’ipotesi campata in aria perchè “il Miur, di concerto con il ministero dell’Economia e Finanze, ha emanato il decreto 121 del 22 febbraio 2019 con il quale autorizza la Provincia al pagamento degli stipendi dal momento che all’articolo 1 comma 2 lettera I recita che gli enti locali possono farsi carico delle situazioni debitorie dell’Istituzione contratte dallo stesso, o dall’ente locale per conto dell’istituzione, alla data della domanda di statalizzazione. E, nel caso in cui gli enti locali non siano disponibili a farsi carico (articolo 2 comma 6), l’Istituzione, compatibilmente con le risorse disponibili, sarà accorpata ad altre Istituzioni statali, o in fase di statalizzazione ovvero soppressa assicurando il mantenimento dei posti del personale docente assunto a tempo indeterminato in servizio alla data del 24 giugno 2017”.
Per cui, fa presente Liviano, il pagamento degli stipendi, quindi il venir meno della situazione debitoria, “oltre ad essere elemento necessario risulta elemento fondamentale per la sopravvivenza stessa del Paisiello e per la sua statalizzazione. L’Istituto di alta cultura musicale Paisiello non può e non deve chiudere. La città di Taranto non può permettersi il lusso di perdere un’eccellenza nel campo delle arti e della musica, un’istituzione riconosciuta a livello nazionale se è vero, come è vero, che ad iscriversi sono ragazzi provenienti da realtà extraregionali. In ballo – conclude Liviano – ci sono posti di lavoro e opportunità di studio per i nostri ragazzi ai quali dobbiamo offrire almeno una possibilità di scegliere di rimanere nella propria città piuttosto che emigrare altrove”.