Appena un taglio di luce illumina la scena riquadrata in una cornice immaginaria. I cambi, rigorosamente a vista, vengono scanditi ritmicamente dai grandi classici. E’ l’essenza dei “Tableaux vivants Caravaggio”, doppio appuntamento nel “Mysterium Festival 2019”, rassegna presieduta da Donato Fusillo a cura di Adriana Chirico, componente del Comitato scientifico e patrocinata dall’Arcidiocesi di Taranto in collaborazione con Comune di Taranto, Orchestra della Magna Grecia, Mibac, Regione Puglia e le Corti di Taras. Momenti di grande suggestione in ventitré “tele” dell’immenso pittore in scena martedì 16 aprile al Castello Aragonese di Taranto e mercoledì 17 aprile nelle Chiesa Madre di Grottaglie, dalle 20.00 alle 22.30. Ingresso gratuito.
Gli attori protagonisti dell’evento “rappresenteranno” diverse tele dell’immenso artista vissuto sul finire del ‘500, rendendo praticamente viventi le sue opere. Gli artisti riprodurranno fedelmente i quadri componendoli, in una sorta di teatralizzazione, utilizzando abiti e posizioni della tela originale.
“Tableaux vivants Caravaggio” è un successo che sta riscuotendo interesse anche all’estero. Parte da un video postato su youtube, social dove registra milioni di contatti tanto da contribuire al ritorno di uno dei grandi mezzi di espressione artistica degli ultimi anni.
La composizione del quadro viene riprodotta attraverso gli attori che vi prendono parte. Restano immobili in silenzio. Non parlano, non si muovono, ma danno vita ad un’opera nuova e altamente scenografica. L’idea complessiva è quella di condurre il visitatore nei quadri anche grazie alle atmosfere barocche con melodie di Mozart, Bach e Vivaldi. Una scenografia minimalista, un fascio di luce laterale illumina i corpi degli attori e la rappresentazione scenica mostra l’opera in corso di realizzazione fino allo stop. Come fosse un internettiano flash-mob.
Il Mysterium è patrocinato da: Arcidiocesi di Taranto in collaborazione con Comune di Taranto, Orchestra della Magna Grecia, Mibac, Regione Puglia e le Corti di Taras.