«Il segretario della Uilm, pressoché anonimo nonostante da oltre nove anni guidi la Uilm è in cerca di visibilità. E cosa fa? Invece di pensare ai problemi dei lavoratori, si dedica alle altre sigle sindacali».
Il segretario nazionale della FIM CISL, Valerio D’Alò non le manda certamente a dire, all’indomani della conferenza stampa tenuta dai vertici nazionali e territoriali ali della Uilm, sul risultato elettorale in Arcelor Mittal Italia Taranto.
«Ci chiediamo di cosa abbiano bisogno sigle sindacali che, invece di scrivere e parlare dell’azienda, scrivono e parlano della FIM CISL. Invece di festeggiare i loro risultati – aggiunge D’Alò – perdono tempo nella conferenza stampa a inventare cosa “pensa” “vuole” la FIM. E per carità, è forse il tentativo di recuperare con i lavoratori in cassa integrazione dopo aver detto “che si partiva da chi già lavorava” per lasciare a casa i lavoratori dei tubifici e che chi era a casa poteva rimanerci; o peggio, sarà la nostalgia di una gestione orfana di Riva e dei suoi favoritismi che sono continuati anche durante la gestione commissariale. Non a caso non abbiamo avuto nessuna difficoltà a segnalare che più di 70 passaggi di categoria, nell’ultimo periodo di Amministrazione Straordinaria, siano avvenuti tutti con un unico legale rispondende alla Uilm: “coincidenze”. Sicuramente “coincidenze”, ma per carità».
«La Uilm dovrebbe pensare a parlare del Governo in carica, del Ministro Di Maio, scrivere contro ciò che l’azienda non fa e non dedicarsi alla Fim. Ciò che vogliamo e ciò che facciamo fatelo raccontare direttamente a noi, ne siamo capaci. E lo dimostra il consenso ottenuto – di cui siamo orgogliosi – ed il fatto che operiamo un rinnovamento continuo dei nostri dirigenti senza avere paura dei cambiamenti. Noi – chiarisce D’Alò – continueremo a fare il nostro lavoro, sperando che anche gli altri sentano ogni responsabilità rispetto al mandato ricevuto dai lavoratori.
Siamo certi che i lavoratori che hanno creduto alle “promesse” della campagna elettorale non si faranno distrarre da questi diversivi e richiederanno ogni giorno quanto promesso. Il nostro segretario generale a Taranto ha sollecitato le Istituzioni e l’azienda rispetto ai temi ambientali. La Uilm, intanto, vede il suo consenso scendere dal 42% al 38%, mentre la FIM CISL cresce. Forse è questa la ragione di tanta gelosia. Da noi – conclude Valerio D’Alò – dopo tre mandati si cambia incarico, proprio per evitare questa personalizzazione dei ruoli, ma ognuno ha il suo stile».
Taranto, 14 aprile 2019