“L’operazione T- Rex ha rivelato come gli interessi dei gestori privati di alcune discariche siano stati assecondati dell’ex responsabile dell’Ente provinciale di Taranto. In generale, credo che la situazione riguardante i siti di smaltimento in Puglia abbia da sempre mostrato i grossi limiti delle Province nel rilascio delle autorizzazioni. Da diversi anni, infatti, le associazioni e i comitati impegnati sulle vertenze dei rifiuti hanno chiesto di rimettere in mano alla Regione Puglia le decisioni di AIA e VIA relative alle discariche pugliesi.
Nel merito ricordo che con un accordo di programma sottoscritto il 6 febbraio 2019 tra l’assessore Stea e i gestori privati delle discariche pugliesi Bleu (Canosa di Puglia), Italcave (Taranto), Formica (Brindisi) e CISA (Statte), quest’ultimi si sono impegnati di riservare parte delle proprie volumetrie residue e quelle che saranno autorizzate fino al 2020 ai flussi di rifiuti pugliesi, al costo di 100 euro più Iva a tonnellata. Ciò è avvenuto in forza della modifica voluta dal presidente Emiliano nel 2016 della legge regionale sui rifiuti 24/2012 che, tra l’altro, autorizza i rifiuti a uscire dal perimetro provinciale e a girare in tutta la regione, in quanto gli ATO vengono ridotti dai sei di ampiezza provinciale a un unico regionale. Tradotto in parole povere: questi siti saranno la discarica di Puglia.
Aspetto da non sottovalutare è che, nel suddetto accordo, la Giunta regionale si è impegnata a presentare entro 60 giorni un disegno di legge per l’avocazione delle autorizzazioni AIA e VIA relative alle discariche, ad oggi ancora di competenza provinciale. Il termine è già scaduto ma del provvedimento non sembra esserci ancora traccia”. Lo dichiara il commissario ambiente Camera del Movimento 5 Stelle, Giovanni Vianello.