Grande imbarazzo al Vinitaly di Verona – la più importante fiera del settore vinicolo – per l’azienda a cui la regione Puglia ha affidato l’allestimento degli spazi espositivi (alla cifra di 173.544,89 €), dove avrebbe dovuto capeggiare in foto il porto di Taranto. Peccato che nella foto, in bella vista, c’era invece il porto di Gallipoli, accompagnato dalla didascalia “Porto di Taranto”. Un errore imperdonabile, se si considera poi che ad uscirne danneggiate dalla confusione sono state ben due località turistiche pugliesi.
Non è chiaro se tale “errore” sia dipeso dall’azienda affidataria o dall’organizzazione della manifestazione che aveva il compito di far “girare” a rotazione sullo schermo le diverse immagini.
Un’offesa, secondo il consigliere regionale Renato Perrini (D.I.): “Questa è l’ultima offesa al nostro territorio da parte di una Regione Puglia che non solo è disattenta nella comunicazione, ma si beffa di un territorio già fortemente provato da vicende industriali e nazionali che danneggiano la sua immagine. Faccio appello a tutti i consiglieri regionali tarantini, specie quelli di maggioranza, perché questa mancanza di rispetto non si trasformi in una grandissima risata: non siamo su Scherzi a Parte, siamo su Regione Puglia e per questo c’è da piangere non da ridere.”
La società affidataria con determina dirigenziale (n. 5 del 25 marzo 2019) di Unioncamere Puglia è la Pubbliangie Group srl con sede a Bari, a cui la Regione Puglia ha affidato appunto l’allestimento degli spazi espostivi della fiera.
Una gaffe clamorosa e imbarazzante, che secondo il consigliere regionale Gianni Liviano merita il licenziamento di chi, con estrema superficialità, avrebbe esposto la Puglia ad una figuraccia nazionale: “Al peggio non c’è mai fine. Avevamo pensato di aver visto di tutto nella vita, ma dover vedere che nel grande pannello pubblicitario allestito nello stand della Puglia al Vinitaly, Taranto venga scambiato per il porto di Gallipoli, mai e poi mai ci avremmo pensato. Siamo di fronte ad un marchiano errore frutto, con molta probabilità, della superficialità con la quale è stata allestita la campagna promozionale della presenza della Puglia all’edizione 2019 del Vinitaly. Vedere il porto di Taranto scambiato per quello di Gallipoli è una cosa che non si può proprio sopportare tanto più che il danno di immagine non viene causato solo alla città di Taranto ma, anche, a quella di Gallipoli. Per questo motivo – prosegue Liviano – chiedo le immediate dimissioni o il licenziamento di chi, occupandosi della campagna pubblicitaria, è incorso in questo spiacevole errore. Taranto, per le note vicende ambientali che la stanno stritolando, fa fatica già da sè nel rilanciare la sua immagine di città museo a cielo aperto, ricca di numerose attrattive, penso al MarTa, al castello Aragonese, al circuito degli ipogei, al MuDi, al borgo umbertino che tante sorprese architettoniche sa disvelare ai visitatori, ai Riti della Settimana santa, che non ha proprio bisogno di essere scambiata per altre realtà pugliesi. Spero che all’errore venga posto subito rimedio cambiando il soggetto della fotografia e, questa volta, assicurandosi che si tratti davvero di Taranto”.
Intanto, mentre il governatore pugliese Michele Emiliano non si è ancora espresso sulla figuraccia dello stand pugliese, ci viene il dubbio che, qualora fosse valida la massima che recita “Purché se ne parli”, potremmo dire che l’obiettivo è stato tutto sommato centrato, riuscendo a far parlare di Taranto. O di Gallipoli?