Dove eravamo rimasti? Faccio mia una famosa frase di un Signore del giornalismo e della televisione italiana, vittima di un gravissimo errore giudiziario. Ho lasciato trascorrere un lungo periodo senza intervenire pubblicamente sui vari temi e problematiche che pure avrebbero meritato un contributo di idee e una più attiva partecipazione al dibattito. Ho atteso di verificare l’evolversi di una situazione politica di per sé già alquanto complessa all’indomani delle elezioni politiche, ma che oggi ritengo assolutamente del tutto compromessa. Siamo di fronte ormai ad una totale incertezza, assenza di punti fermi, assoluta liquidità del voto. Si è ben compreso che il consenso è ormai fortemente legato al contingente, alla possibilità di soluzione, o come la recente storia insegna, alla semplice promessa di soluzione, di esigenze materiali, in totale assenza di una progettualità, e soprattutto di un fondamento ideologico e di valori. Per venire al concreto, l’occasione per riprendere un discorso solamente sospeso, è l’ennesima passerella del governatore di Puglia, e del suo codazzo, che sabato mattina, come ci ha abituati ormai da tempo, ha tagliato l’ennesimo nastro per inaugurare a Martina Franca l’ennesima costruzione destinata, come tante altre, a restare una struttura priva di reale funzionalità. Perché? Domanda legittima; semplicemente perché un reparto ospedaliero può funzionare solo se dotato di ogni necessaria attrezzatura ma, soprattutto delle risorse umane: medici e paramedici. Emiliano, che continua a mantenere la delega di assessore alla sanità, delega che più volte personalmente avevo sollecitato ad assegnare ad una rappresentanza del territorio ionico, sa bene che la pediatria in generale Taranto è ormai in procinto di implodere. A Castellaneta operano oggi solo quattro pediatri con il rischio che a breve diventino tre; cinque invece saranno i medici destinati a Martina Franca. A Taranto dove si è inaugurato il reparto di onco-ematologia pediatrica, l’intero sistema, compreso il reparto di terapia intensiva neonatale, opera con il minimo dell’organico. Com’è noto a Manduria e a Grottaglie non c’è più nulla a livello di pediatria. In questi giorni sentiamo parlare con insistenza della mancanza di medici su tutto il territorio nazionale; a Taranto la situazione è ancora più grave per almeno due ragioni. Innanzitutto come è arcinoto si registra un aumento esponenziale delle malattie, anche gravi, a carico proprio della popolazione pediatrica; inoltre assistiamo a un vero e proprio fuggi fuggi di medici che preferiscono altre sedi. Peraltro l’assenza di una facoltà di medicina impedisce di formare in loco nuovi specialisti. Paradossalmente Taranto, città che presenta i maggiori bisogni, è quella meno dotata di risorse. Il governatore quindi eviti di continuare a strumentalizzare i bambini, la smetta con la sua continua campagna elettorale, e provi a risolvere concretamente il problema delle risorse umane. Impieghi più fruttuosamente il suo tempo facendo pressioni sul governo, se ne ha le capacità. Purtroppo constato che, in generale, a distanza di un anno, quel cambiamento che avrebbe rivoluzionato il Paese, c’è stato…ma in peggio.
On. Avv. Gianfranco Chiarelli
Taranto , 31/3/2019