La chiusura delle scuole Deledda e De Carolis fino alla fine dell’anno scolastico ci lascia sinceramente interdetti. Se finora abbiamo taciuto per senso di responsabilità e per evitare di creare ulteriori distinguo in una città che già troppe fratture racconta, adesso davvero facciamo fatica a tacere.
Non riusciamo davvero a capire la motivazione scientifica di una scelta di questo tipo che crea, ovviamente, panico e allarmismi nella popolazione e nei genitori dei ragazzi.
Che senso ha tenere chiuse le scuole Deledda e De Carolis (per la cronaca oggetto di una roboante inaugurazione nel novembre del 2016 alla presenza del ministro dell’epoca Giannini, in seguito alla
bonifica condotta a gran voce dalla dr.ssa Corbelli e dall’amministrazione comunale di Taranto) fino alla conclusione dell’anno scolastico? I ragazzi che non andranno in quelle scuole non vivono forse le rimanenti ore della giornata nella stessa zona? Non è forse la stessa l’aria che si respira al mattino in quelle scuole e nel pomeriggio, la sera e la notte nelle case limitrofe dove i ragazzi abitano ? E non è forse la stessa l’aria che respirano i genitori?
Abbiamo il timore che talvolta il fare politico sia motivato più da scelte teatrali, mirate alla ricerca del consenso, che a scelte serie, che hanno un senso logico, che sono spiegate da ragioni scientifiche.
Non entro nel merito del livello di inquinamento derivante dalle collinette ecologiche. Potrei dire che nelle more dell’assenza dei risultati derivanti dalla caratterizzazione è impossibile dire se e quanto i rischi ambientali siano cresciuti e come essi poi motivino rischi alla salute dei cittadini. Ma ammesso e concesso che così sia, l’unico atteggiamento serio che il sindaco può assumere è la chiusura immediata dell’area a caldo. Si badi bene non l’annuncio della chiusura con frasi roboanti del tipo “Sono pronto a premere il grilletto” o amenità di questo tipo, ma la chiusura reale con un atto che egli può fare.
Nel frattempo, in conseguenza della chiusura delle scuole Deledda e De Carolis, com’è noto i ragazzi frequentano la scuola Vico al cui interno, a causa dell’elevato numero di presenze, sembrerebbero, da
notizie che mi sono state riferite, di fatto ostruite le vie di fuga. Stia attento il sindaco a garantire in caso di pericolo le vie di fuga della scuola perchè non vorremmo che al danno si aggiungesse la beffa, o forse meglio alla beffa (di una scelta capotica e completamente inutile) si aggiungesse il danno.
Gianni Liviano
Consigliere regionale