Negli ultimi giorni abbiamo dovuto registrare per l’ennesima volta il bieco tentativo di dividere la città, operato da chi cerca di alimentare la propria popolarità attraverso l’inganno e continua a creare senza alcuno scrupolo confusione attorno alla questione madre della città di Taranto: la questione ambientale.
Il Sindaco Melucci, durante il consiglio comunale monotematico sulla questione ambientale, aveva fatto appello a tutte le forze politiche affinchè si trovasse unità per il bene della città. Un segnale forte che dalla città partisse alla volta di Roma, dove sino ad ora sono stati decisi i nostri destini ed unico luogo in cui si può disporre la chiusura dell’ex ILVA, come ha giustamente ricordato in aula consiliare il presidente Michele Emiliano.
Il Sindaco chiedeva unità d’intenti, unità di scopi. Null’altro.
Sulla scorta di questa indicazione, la maggioranza ed alcuni gruppi consiliari, rinunciando alle rispettive mozioni, hanno stilato una mozione unica, di sintesi.
Una mozione che solo alcuni consiglieri di opposizione si sono rifiutati di sottoscrivere nonostante fosse sostanzialmente identica a quella del consigliere Battista e si differenziava “solo” nel fatto che rispettava le regole.
Regole che alcuni consiglieri dimenticano, ma che sono alla base della democrazia come ha sottolineato il consigliere Azzaro nel finale del consiglio comunale monotematico che ha denunciato la totale assenza di collaborazione di taluni e smascherando definitivamente la loro assenza di volontà di cercare soluzioni.
La mozione approvata era orientata a sostenere l’operato del Sindaco Melucci che ha più volte ribadito di non avere nessuna paura di assumere decisioni forti a tutela della città, a patto che siano fondate su presupposti scientifici incontrovertibili, finalizzate “a richiedere agli organi competenti la certificazione dei dati ambientali del complesso siderurgico che possono minacciare la salute dei nostri concittadini e ad adottare, ove validati, le azioni discendenti ritenute più opportune fino alle estreme conseguenze”.
Curioso osservare, fra i banchi dell’opposizione, qualche consigliere che con quell’atteggiamento ha calpestato una storia professionale e politica e il programma elettorale con cui si erano candidati.
È facile urlare in consiglio comunale accompagnati da supporters, ci si sente forti con la presenza in aula di chi plaude ad ogni frase populista e cerca di speculare sugli argomenti più delicati. Denota davvero gran coraggio farsi accompagnare ovunque dalla claque violenta.
Stigmatizziamo ma comprendiamo le loro ragioni: dopo aver appoggiato il M5S che aveva promesso parchi giochi al posto dell’ilva, non possono che continuare ad utilizzare argomenti ed atteggiamenti divisivi per cercare di rifarsi una verginità politica. Ma ci cascano in pochi per fortuna.
I “coraggiosi” consiglieri Battista e Fornaro, in particolare, sono rimasti muti davanti alle parole del Governatore Emiliano che ha detto chiaramente che questo governo non chiuderà la fabbrica. Hanno mandato avanti i soliti noti che pensano che gridando e offendendo si risolva qualcosa ed ai quali il presidente Emiliano in consiglio monotematico, ha ricordato invece che sbraitando non si ottiene nulla.
I due consiglieri sanno bene che l’art. 50 TUEL attribuisce al Sindaco esclusivamente potere di ordinanza straordinaria ed urgente in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica, da emanarsi sulla base dell’istruttoria della struttura tecnica dell’ASL. E se la Asl avesse valutato esistenti aumenti, avremmo già dato corso all’ordinanza. Ma così non è.
La maggioranza ed alcuni altri gruppi consiliari legittimamente ed opportunamente, dimostrando vero coraggio, non si sono comunque accontentati e hanno chiesto ulteriori approfondimenti. Il Sindaco ha dichiarato in modo chiaro e deciso che emetterá le ordinanze del caso a seguito di una attenta e tempestiva istruttoria da parte dei competenti organismi pubblici, sanitari, tecnici, di polizia, a seconda degli interventi necessari. Le risultanze di quelle istruttorie serviranno per adeguatamente motivare la ordinanza in ordine alla effettiva contingenza (imprevedibilità-straordinarietà) della minaccia, alla urgenza, che deve essere tale da non permettere l’uso dei mezzi e procedure ordinarie, se e quando esistono. Ricordiamo che il provvedimento ex art. 50 dovrà infatti esplicare la efficacia extra ordinem per un tempo limitato (temporaneità), per il tempo necessario, cioè, ad affrontare e superare la emergenza e, soprattutto, deve essere rispondente ai requisiti di ragionevolezza e proporzionalità delle misure da porre in essere.
Argomenti ostici, che hanno poco appeal, si sa, ma così si amministra, non con bulimici post su Facebook.
Senza questi presupposti, una eventuale ordinanza creerebbe solo rumore. Non avrebbe alcuna efficacia. Lo sanno i consiglieri che riacquistano voce e arroganza solo quando lascia l’aula il presidente Emiliano?
Gridassero, non ci fanno paura, noi abbiamo scelto di seguire le regole, perché solo seguendo le regole si può essere efficaci. A loro lasciamo le urla, le offese continue, le minacce.
Rivendichiamo la mozione approvata con cui si chiede con forza ed immediatezza la validazione dei dati ambientali e sanitari certificati (già richiesti nel recente passato dall’Amministrazione) al fine di fornire risposte immediate ai cittadini e consentire al Sindaco di operare validamente con l’assunzione di ogni possibile provvedimento a tutela della salute e dell’ambiente. Qualcosa di efficace, non la fuffa a cui vorrebbero fossimo tutti assuefatti e che verrebbe respinta un minuto dopo dal TAR o dall’ennesimo Decreto salva Mittal.
Siate seri, ogni tanto. Almeno davanti a battaglie che nei fatti ci vedono già tutti dalla stessa parte anche se, pur di preparare la prossima campagna elettorale, vi serve raccontare altro.
Noi abbiamo la coscienza a posto.
Voi, dopo aver fomentato e cavalcato uno spettacolo indegno in consiglio comunale, avrete mai il coraggio di ammettere che chi non ha alcuna intenzione di fermare la fabbrica è l’attuale governo – con i parlamentari che avete sommerso di voti – e che pur avendo il potere di prendere decisioni ignora voi e la città intera?
Francesca Viggiano
Assessore ambiente e salute