“In occasione degli ultimi confronti istituzionali – commenta il Sindaco Melucci – avevo richiesto ad Aeroporti di Puglia e all’Assessore Giannini un dettagliato piano di investimenti ed un documento programmatico vero e proprio, volto a cristallizzare la volontà politica dello stesso Presidente Emiliano nella direzione di un uso perfettamente duale (civile ed industriale) dello scalo di Taranto-Grottaglie. A giudicare dalla scarna relazione ricevuta lo scorso 12 marzo, una stucchevole rappresentazione di norme e idee generiche, e dalle parole ascoltate all’evento odierno, siamo ancora molto lontani dal soddisfare le esigenze della comunità ionica, e stiamo persino disattendendo la visione del Governatore, è inaccettabile.”
“Durante la presentazione del piano strategico di AdP – interviene l’Assessore Cataldino presente all’odierno convegno sul tema – ci siamo sforzati di percepire un sia pur minimo segnale di prospettiva legata ai voli civili per l’aeroporto di Taranto-Grottaglie. Quando non si fa cenno neanche a un potenziamento dei collegamenti con i due aeroporti (con il paradosso dei tassisti di Taranto che non possono nemmeno sostare nell’aeroporto di Bari), difficile sperare che si voglia davvero superare una impostazione ormai fuori dalla logica del mercato e dei territori. Le apprezzate dichiarazioni di apertura del Presidente Emiliano non erano riscontrabili negli interventi dei manager che lo hanno preceduto. Attendiamo senza nutrire grandi speranze di poter operare una lettura dettagliata del piano”.
“Chiedo a tutti i rappresentanti politici ionici – sottolinea ancora il Sindaco – di assumere un ruolo corretto nei confronti di Aeroporti di Puglia, che non può pensare di comportarsi da soggetto puramente privato dopo aver costruito le sue fortune e la sua posizione di privilegio sulle norme e le risorse di tutti i cittadini pugliesi. Vorrei chiedere, per esempio, alla società concessionaria: mentre il Comune di Taranto e la Regione Puglia stanziano milioni di euro per il rilancio culturale, turistico ed economico del nostro territorio, come pensa di attrarre un vettore internazionale con un bando di soli 500 mila euro? Allorquando le citate Istituzioni stiano redigendo un complesso Piano Strategico di Taranto, come pensa AdP di liquidare il tema delle ricadute occupazionali e produttive di un ipotetico e futuribile spazioporto con nove righe nove all’interno del predetto documento? Perché se si parla di riqualificazione della zona di accoglienza dei passeggeri, ho potuto vedere con i miei occhi che lì sono tutt’ora sistemate aziende di ingegneria ed informatica? Siamo seri, confido ancora nell’intervento risolutivo del Presidente Emiliano, ma se fallisce la politica non vedo altra strada, insieme agli altri attori pubblici tarantini, che quella di agire in tempi rapidi per sottrarre la competenza sul nostro aeroporto all’attuale gestore. In ogni frangente, Taranto è stufa di essere presa in giro”.